In preghiera per i morti in mare

Per tutti i migranti e, in particolare, per quanti tra loro hanno perso la vita in mare, naviganti alla ricerca di un futuro di speranza. Risplenda per loro il tuo volto, o Padre, al di là delle nostre umane appartenenze e la tua benedizione accompagni tutti in mezzo ai flutti dell’esistenza terrena verso il porto del tuo Regno. Al cuore delle loro famiglie, che non avranno mai la certezza di ciò che è successo ai loro cari, Dio sussurri parole di consolazione e conforto. Lo Spirito Santo aleggi sulle acque, affinchè siano fonte di vita e non luogo di sepoltura, e illumini le menti dei governanti perché, mediante leggi giuste e solidali, il Mare Nostrum, per intercessione di San Benedetto, patrono d’Europa, sia ponte tra le sponde della terra, oceano di pace, arca di fratellanza di popoli e culture. Preghiamo.

Nelle ultime domeniche papa Francesco, durante la preghiera dell’Angelus, ha più volte rivolto a riguardo parole che scuotono le coscienze e chiedono di guardare con lucidità alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mare Nostrum. “Il Mediterraneo – ha detto il Papa lo scorso  13 giugno – è diventato il cimitero più grande dell’Europa”. Aggiungendo nella domenica successiva (20 giugno): “Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza!”Secondo l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni, nei primi cinque mesi dell’anno sono morte nel Mediterraneo centrale 632 persone (+200% rispetto all’anno scorso), di cui 173 accertate e 459 disperse. Sono più di quattro al giorno, a cui purtroppo occorre aggiungere le vittime di altre rotte del mare, tra cui quella delle Canarie che ha avuto una tremenda escalation nell’ultimo anno, e i tanti fratelli e sorelle morti lungo il deserto del Sahara, in Libia o nei Balcani.