In attesa della Pasqua ripercorrendo i passi dei primi Cristiani

In’attesa della Pasqua vissuta ripercorrendo le origini della fede dei nostri territori. Questo quello che il personale e i direttori degli Uffici di Curia dell’Arcidiocesi di Gorizia, accompagnati dall’arcivescovo Carlo, hanno vissuto negli scorsi giorni ad Aquileia, in una visita conoscitiva e di approfondimento partita proprio dall’osservazione dei preziosi mosaici conservati all’interno della Basilica. Dopo un momento di preghiera guidato dal vicario generale, monsignor Armando Zorzin, davanti all’altare del Santissimo, i presenti sono stati affiancati da Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia.Bellavite ha dapprima fornito una base “storica” riguardo la basilica, spiegando al gruppo presente le varie ricostruzioni e stratificazioni che, nel corso dei secoli, hanno portato l’edificio ad avere la struttura che vediamo ancora oggi.Successivamente il direttore della So.Co.Ba. ha guidato il gruppo nella lettura del tappeto musivo paleocristiano che ricopre la basilica e che, nei tempi antichi, aveva una funzione didattica: attraverso le sue immagini infatti raccontava a quei primi cristiani storie di salvezza, del Bene che trionfa sul Male, della Luce che illumina il Buio, della grandezza del Signore.In particolare ci si è soffermati sul ciclo di mosaici che racconta la storia biblica di Giona: il suo essere inghiottito dal mostro marino e la salvezza avvenuta dopo tre giorni, presentavano a quei catecumeni dell’antichità un semplice ed efficace parallelismo con la resurrezione di Gesù. Proprio questa infatti era la funzione dell’”Aula Sud” (quella che oggi vediamo come il corpo principale della basilica), ossia preparare i catecumeni a ricevere il battesimo e i sacramenti. Altro focus è stato effettuato al mosaico della lotta tra il gallo e la tartaruga; ancora una volta chiaro il riferimento al Bene che vince sul Male, alla Luce che vince sulle Tenebre, presente tanto nell’Aula Sud che nell’Aula Nord, anche a ricordare il Concilio di Aquileia del 381, quando venne data soluzione definitiva al problema e ai conflitti legati all’eresia ariana. Ulteriore approfondimento quindi nella bellissima Cripta degli Affreschi, dove sono ancora oggi narrate le vite di Santi, le scene della Passione di Cristo ma anche la storia dei Santi Ermagora e Fortunato.La visita degli Uffici di Curia si è conclusa quindi davanti all’antico battistero, dove avveniva il battesimo per immersione; con la sua forma ottagonale, la struttura è ricca di simbologia: tracciandone le diagonali infatti – come ha raccontato Bellavite – si ottengono le lettere greche che compongono le iniziali di Gesù Cristo.Una mattinata veramente ricca e arricchente, che ha concesso a tutti di “rispolverare” le conoscenze della propria fede e, in qualche modo, di sentirsi ancor più legati e connessi alle origini della nostra Chiesa diocesana.