Il testo biblico come ambito di preghiera

Domenica 13 novembre, presso l’oratorio San Michele di Monfalcone, i gruppi della Paola della diocesi si sono riuniti per vivere assieme un pomeriggio di formazione sul tema “Pregare con la Parola: come rendere la lettura del testo biblico ambito di preghiera.”All’appuntamento, dopo un saluto introduttivo del Vescovo Carlo , sono intervenute la biblista Daniela De Panfilis, la psicopedagogista Katia Bolelli, con don Santi Grasso come moderatore.La biblista ci ha subito posto questi interrogativi: Perché pregare con la Parola di Dio? Come si fa a pregare con la Parola di Dio? Qual è la preghiera più adulta, più matura?Ha poi proseguito affermando che ignorare le scritture è ignorare il Cristo e sottolineando come sia importante oggi impegnarsi e sforzarsi di comprendere le scritture, perché la comprensione delle scritture è rivelazione e la rivelazione è preghiera.Ci sono stati indicati anche alcuni metodi che ci possono aiutare ad entrare in profondità di relazione con la Parola come il metodo ignaziano e il metodo della Lectio Divina. Soffermandosi su quest’ultimo metodo ci ha spiegato come esso sia basato prima di tutto sull’ascolto della Parola che, poi, va letta e riletta, meditata per  passare successivamente alla fase dell’oratio – la preghiera biblica: momento in cui si chiede al Signore che il nostro meditare diventi luce ai nostri occhi come lo è stato per i discepoli di Emmaus; essi infatti, riconosciuto il Cristo, non hanno più dubbi, sanno cosa devono fare: ritornare a Gerusalemme dalla Comunità che la ritroveranno riunita in nome di Cristo il Risorto.La fase conclusiva del metodo della lectio Divina è la contemplazione cioè quello sguardo di bene sul lavoro fatto, è il compimento dell’opera di creazione, è il nostro sabato, è lo smettere il lavoro per godere del lavoro fatto e capire qual è il nostro posto, il progetto del Signore sulla nostra vita. Questa è preghiera di rivelazione che ci fa entrare nella dinamica di un Dio che entra nella nostra vita e diventa guida per i nostri passi. Ci è stato poi spiegato anche quanto sia importante, anzi fondamentale, la frequentazione alla Parola: infatti tanto più si legge la parola tanto più la si comprende e tanto più essa darà i suoi frutti.È stato interessante anche il secondo intervento della psicoterapeuta Bolelli che ha posto l’accento su come siano importanti alcuni elementi che ci possono aiutare a concentrarci e vivere bene il tempo della nostra preghiera.Ci ha suggerito dei piccoli accorgimenti da personalizzare e adattare al proprio agire quali: la regolazione del respiro, la scelta di un certo ambiente rispetto ad un altro, il silenzio, una postura comoda, la presenza di un oggetto a noi caro… tutti elementi che facilitano la meditazione e che hanno un richiamo universale condiviso anche da altre culture e religioni.Questo secondo intervento si è concluso con un esercizio esperienziale di meditazione.Il pomeriggio si è concluso con la recita dei Vespri e con la condivisione della cena, occasione questa che ci ha permesso di vivere un momento di fraternità e di conoscenza personale con le relatrici. Un grazie a tutti per l’organizzazione e per la partecipazione numerosa e un grande “grazie” a don Flavio Zanetti per l’ospitalità e l’organizzazione della cena.