Il prezioso servizio dei cantori

Domenica 4 novembre la chiesa parrocchiale di S.Andrea in Gorizia ha visto lo svolgersi della sesta edizione di “Cantorie in festa” l’annuale momento di preghiera canto e convivialità dei componenti dei cori parrocchiali della diocesi che durante l’anno liturgico animano e accompagnano le celebrazioni liturgiche. I diversi cori si impegnano nel mese di ottobre a preparare un repertorio comune da eseguire durante la Messa il giorno della festa.La celebrazione, preceduta dal canto delle antiche Acclamazioni Aquileiesi è stata arricchita dai canti eseguiti dal grande coro composto dai cantori delle varie compagini parrocchiali che ha eseguito musiche di Frisina, Perosa, Kimovec, Jericijo, Miniussi, Kremzar e Handel nelle lingue del territorio, mentre per le parti fisse della messa (Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei) è stato scelto il famoso componimento della “Messa di san Bonifacio” di Marcus Wittal conosciuta come “Messa Sinodale” ed eseguita da anni in alcune fra le più importanti celebrazioni diocesane.Come raccomandato dai documenti del magistero riguardanti la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II sono state cantate le parti riservate al celebrante con le risposte dell’assemblea durante i riti iniziali, la proclamazione delle letture, la liturgia eucaristica e i riti finali: parti centrali e solenni purtroppo spesso lette anche nelle celebrazioni più importanti. Il canto di queste parti connota un vero dialogo e un unità fra l’assemblea celebrante e il presbitero che presiede l’eucaristia e offre a nome del popolo il sacrificio al Padre.Don Carlo Bolcina, vicario episcopale per i fedeli di lingua slovena e parroco di S.Andrea, commentando la pericope del Vangelo di Marco riguardante il dialogo fra Gesù e uno degli Scribi ha ricordato l’importanza dell’ascolto: ascolto della Parola, ascolto degli altri; anche nel canto liturgico è importante: il cantore prima di tutto deve ascoltare il testo che poi canterà, dargli un senso personale, chiedersi che cosa la liturgia voglia comunicare con quelle parole.Ringraziando i cantori anche a nome dei presbiteri e dei fedeli laici che godono dei benefici del bel canto nella liturgia ha invitato tutti al successivo momento di fraternità nei locali della parrocchia, momento ideale per consolidare i rapporti, crearne di nuovi e scambiare opinioni sul proprio servizio alle comunità.La giornata è stata resa possibile, oltre che per l’impegno di tutti i cantori che fedelmente partecipano, grazie alla collaborazione di don Carlo Bolcina e della comunità di S.Andrea, dell’ufficio liturgico diocesano nella persona del direttore mons. Michele Centomo, dei maestri Fulvio Madotto e Vanni Feresin che coordinano la celebrazione dirigendo e suonando, dei maestri che hanno curato i punti prova decanali, Pierfilippo Rendina (bassa friulana), Elisabetta Moretti (Cormons-Gradisca), Fulvio Madotto (Gorizia, S.Andrea), Dorino Fabris (Mandamento monfalconese) che ha anche curato il prezioso sussidio degli spartiti.Cantorie in festa nella sua sesta edizione è ormai uno dei primi eventi dell’anno pastorale della nostra Chiesa che è in Gorizia e che quest’anno è stata chiamata dall’Arcivescovo ad impegnarsi per ripensare la vita e l’organizzazione delle singole parrocchie con lo stile della condivisione e della apertura all’altro allargando l’orizzonte della via comunitaria nella forma delle unità pastorali.La nostra manifestazione che favorisce non solo la coralità e la diffusione degli spartiti dei canti fra diverse corali ma anche la conoscenza reciproca e l’amicizia fra i componenti delle diverse comunità del variegato territorio del goriziano sembra profeticamente ormai da sei anni rispondere all’invito che l’Arcivescovo ci ha fatto nell’ultima lettera pastorale: “La strada da percorrere è invece anzitutto quella di conoscersi tra le persone appartenenti alle diverse parrocchie. Finché i componenti dell’altra comunità sono “quelli” e “quelle” della “parrocchia di san …” e non assumono invece un volto preciso, un nome conosciuto, una vita cristiana nota, un impegno di servizio apprezzato, non si va molto lontano. Tutto ciò che può favorire conoscenza, scambio, condivisione, stima reciproca va privilegiato soprattutto nei primi tempi della nascita di una nuova unità pastorale.” (Carlo Redaelli, “…Anche io mando voi” Lettera Pastorale 2018-2019, Gorizia 8 settembre 2018, n.33).Cosi questo appuntamento aiuta tutti a camminare con gioia incontro al Signore condividendo gioie, speranze e attese anche legate alla vita quotidiana delle nostre comunità. Un’altra nota a margine riguarda la data, non casuale del 4 novembre giorno in cui la nostra comunità civile celebra la fine della Grande Guerra e la giornata dell’unità nazionale: a un secolo da quei tragici fatti il ritrovarsi insieme cantando le lodi al Signore nelle tre lingue del nostro territorio è un messaggio di speranza e di convivenza e di impegno per la ricerca e il conseguimento del bene comune per la nostra società, la società di oggi, guardando al futuro.Ai coristi, maestri e amici di Cantorie in Festa buon lavoro e arrivederci alla prossima edizione nel 2019.