Il pellegrinaggio a piedi sarà fede vissuta nel cuore della città

Cosa deve fare un pellegrino per poter partecipare ad un evento del Giubileo? “Deve registrarsi sul nostro sito Internet, oppure passare al Centro di accoglienza, in Via della Conciliazione 7. Tutto questo perché, a differenza di quanto avveniva negli altri, questo Giubileo prevede un percorso per recarsi alla Porta Santa che inizia a Castel Sant’Angelo. Si tratta di un percorso breve, ma di un pellegrinaggio a piedi a tutti gli effetti, che consente al pellegrino di fare soprattutto un’esperienza spirituale: in quel breve tragitto, infatti, ciascuno potrà riflettere, pregare, meditare, nonostante si trovi nel cuore della città. È un modo per dare testimonianza a quanti – turisti e cittadini – possono ‘fagli compagnia’ nel corso del pellegrinaggio”.

Roma è abituata a questa convivenza tra sacro e profano…“Sicuramente Roma ci è abituata, ma ha anche bisogno di una testimonianza che l’aiuti ad uscire da quell’indifferenza che a volte prova nei confronti di pellegrini e turisti. Proprio perché ogni anno sono milioni le persone che raggiungono la Capitale, il rischio in agguato è l’assuefazione: noi vorremmo che questo Giubileo, soprattutto tramite la misericordia, aiuti a riflettere più seriamente sul cuore del Vangelo, grazie ad un tema che può aiutare ad aprire il cuore di ognuno. La più grave patologia dell’uomo di oggi è la solitudine: il pellegrinaggio giubilare può essere il segno della vicinanza di Dio presente nei fratelli che riversano agli altri l’amore ricevuto”.

Cosa troveranno i pellegrini a Castel Sant’Angelo? “A Castel Sant’Angelo sarà allestito il Centro del Giubileo, nel quale i pellegrini avranno a disposizione un servizio di accoglienza, uno spazio per le mamme che hanno bisogno di accudire i bambini, un punto di ristoro a prezzi calmierati, servizi per i pellegrini disabili…”.

Il calendario giubilare è molto fitto: ci può illustrare la novità delle “udienze giubilari”? “Oltre all’udienza del mercoledì e all’Angelus domenicale, il Papa un sabato al mese – il 30 gennaio, il 20 febbraio, il 12 marzo, il 9 e il 30 aprile, il 14 maggio, il 18 giugno e il 30 giugno, il 10 settembre, il 1° e il 22 ottobre, il 12 novembre – terrà una udienza giubilare dove incontrerà pellegrini, gruppi, diocesi che verranno a Roma dopo aver prenotato la loro presenza. La prima differenza con gli altri giubilei sta nel fatto che il Papa ha voluto che il Giubileo della Misericordia si celebri nelle diocesi, perché vede il Giubileo come una tappa nel cammino della nuova evangelizzazione. Per Francesco conta molto risvegliare la fede nelle nostre comunità: ecco perché chiede che il Giubileo sia vissuto intensamente nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti, cioè nel tessuto vivo delle nostre chiese locali. Per quanti verranno a Roma il calendario giubilare prevede alcuni eventi dedicati a quelle categorie di fedeli che hanno più direttamente a che fare con la misericordia: i sacerdoti, i diaconi permanenti, gli operatori della misericordia, gli ordini religiosi e le Confraternite che si richiamano espressamente alla misericordia… Con qualche rara eccezione: come gli adolescenti”.