I giorni del Congresso eucaristico

La celebrazione del Congresso Eucaristico nazionale di Genova, che ha per titolo “L’Eucaristia sorgente della missione: nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”, come tutti gli eventi non dovrebbe rimanere relegata a un fatto celebrativo e localizzato, in questo caso Genova e la sua Chiesa locale, ma interessare tutte le Chiese che sono in Italia, vista l’unicità e la preziosità dell’Eucaristia, come recita il n. 1324 del Catechismo della Chiesa Cattolica riferendosi alla Costituzione dogmatica Lumen gentium: “L’Eucaristia è fonte e culmine di tutta la vita cristiana”. “Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua”. Nel vortice della storia e della vita anche ecclesiale, risulta indubbiamente arduo inserire tanti appuntamenti ed eventi, soprattutto all’interno dell’Anno Santo che va verso la conclusione. Sarebbe bello e doveroso, però, poter sostare anche per un piccolo spazio di tempo, con la comunità , davanti alla presenza del Signore. Scriveva, infatti, l’ormai Santa Madre Teresa di Calcutta: “Bisogna imbeversi dello Spirito della Santa Messa, che è totale abbandono e offerta. L’Eucarestia è ciò che rende entusiasmante la nostra vita”. Allora, sarebbe bello poter dedicare, in parrocchia, specie dove c’è ancora l’incontro pomeridiano della domenica, per tutti coloro che volessero e potessero farlo, un tempo di Adorazione che diventerebbe segno di comunione fra chi partecipa di persona ad un evento di grande portata ecclesiale e chi lo supporta con la preghiera e la propria adesione spirituale. Sarebbe auspicabile dedicare a questo momento di incontro comunitario, la giornata conclusiva del congresso Eucaristico, domenica menzionando, nella preghiera dei fedeli, i due richiami della giornata: l’Eucaristia e l’offerta per i nostri fratelli terremotati.Come dire: l’amore di Dio e l’amore-solidarietà tra di noi, in una parola la Misericordia che viene dall’alto e che siamo chiamati a vivere qui sulla terra. Infatti nella Bolla di indizione del Giubileo, Misericordiae vultus, Papa Francesco afferma: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza” (n.2).E chi se non l’Eucaristia, la presenza viva del Signore in mezzo a noi, può darci questi doni? E’ proprio l’Eucaristia, che rende presente per noi il dono pasquale della misericordia del Signore, che ci spinge ad annunciarla a tutti, conferendo alla Chiesa, e a ogni fedele, un più deciso impulso missionario. L’augurio è che le nostre comunità possano rendersi conto che nei momenti forti, di riflessione e di ricerca di nuove strategie nel cammino della Chiesa, c’è bisogno di sentirsi uniti più che mai, nella convinzione che tutte le membra hanno una loro importante funzione, per il bene e la salute del Corpo. E nel mistero del pane spezzato, nell’Eucarestia, si fa presente e concreta questa realtà, che Gesù ha voluto consegnarci come ultimo dono del suo Amore. Così, anche la raccolta per i nostri fratelli terremotati, non sarà solo un gesto solidale, come del resto molti hanno già fatto, e neanche una filantropia, ma, come diceva Santa Teresa di Calcutta, un gesto fatto “per Gesù”.

* Delegato diocesano per il congresso Eucaristico Nazionale