Giovani e social networks: problema o opportunità?

“Giovani e social” è il tema del prossimo incontro di formazione per gli operatori pastorali previsto per mercoledì 11 aprile 2018, alle ore 20.30, sempre a S. Nicolò di Monfalcone. Anche questa volta, importanti i testimoni e relatori invitati: la dott.ssa Cristiana Caricato, giornalista di Tv 2000, la televisione dei vescovi italiani, e Roberto Farina, docente di cinema e assistente alla regia di importanti autori, come ad esempio Pupi Avati.Lo scopo di questi appuntamenti è di attrezzarci meglio, come comunità adulta, in conoscenze e atteggiamenti, per accompagnare i giovani al discernimento. Vorremmo diventare adulti che almeno “sanno” di che cosa si parla, quando si affrontano dimensioni di vita in cui i nostri ragazzi sono immersi fino al collo.Quella dei “social networks” è una di queste dimensioni. Parallela alla realtà quotidiana, verrebbe spontaneo da dire, se non che in realtà per i nostri figli è realtà, scusandoci per il cacofonico gioco di parole.E allora di che cosa stiamo parlando, quando vediamo i ragazzi che “chattano”, giorno e notte, con i telefonini che noi adulti abbiamo loro regalato? In che modo i giovani li usano? Sono pericolosi per la loro crescita? Consentono nuovi spazi di contatto reciproco oppure estraniano dalle relazioni?E dal punto di vista pastorale i social networks consentono alla comunità cristiana di aprire nuovi spazi e opportunità? Permettono di essere presenti con l’annuncio della risurrezione di Cristo e con la proposta della vita buona da lui portata? Aiutano a comunicare personalmente con i giovani stessi, a far giungere loro l’invito pasquale alla gioia?Sono domande che ogni genitore e ogni comunità cristiana almeno una volta si sono posti, forse anche con una certa apprensione. O con aspettative spesso deluse, quasi che “postando” un invito o aprendo una pagina Facebook del gruppo o della parrocchia potessimo assistere ad adesioni corali da parte dei ragazzi alle proposte fatte.Nell’incontro di mercoledì 11 aprile, con il metodo già collaudato, avremo due relatori, coordinati dall’ottima Elisabetta Madriz. Non solo relatori, a dire il vero, ma anche testimoni. Renato Farina, ad esempio, insegna cinema a dei giovani, e ci proporrà sul tema trattato alcuni brevissimi video creati proprio dai suoi studenti: di sicuro impatto, assicuriamo, e ci diranno innanzitutto che la professionalità nei modi di esprimersi fa la differenza e favorisce l’efficacia comunicativa.Sullo sfondo, poi, saranno tenuti presenti tre diversi ma congiunti versanti: i giovani, gli adulti, la comunità, dove l’intenzionalità educativa dei secondi verso i primi si fa impegno e promessa. Viaggiare su tre livelli significa che nessuno deve immaginare che il problema è “come parlare ai giovani”, ma innanzitutto “come essere noi adulti e in quanto comunità cristiana”. Nulla di nuovo, potremmo dire, per chi sa che anche nelle cose di Chiesa la testimonianza viene prima della predicazione.Chi ha compiti educativi e formativi deve essere in grado di conoscere il mondo giovanile e trovare chiavi di lettura – ma anche di relazione e di guida – che siano adeguate, oltre che rispettose delle singolarità delle persone e degli ambiti comunicativi in cui ci si trova.L’intendimento è quello di lavorare insieme sul “discernimento che si fa accompagnamento”. Sarà un altro piccolo passo verso l’appuntamento del Sinodo dei Giovani del 2018.