Giona nella balena – ritiro dei giovani a Mirenski Grad

Per il decimo anno di fila un gruppo di giovani della diocesi ha accolto l’invito a regalarsi tre giorni di tempo per confrontarsi, ascoltare la Parola e formarsi come credenti. Quest’anno la proposta si è articolata attorno al libro di Giona che è stato letto e approfondito con alcune dinamiche. Si è partiti dalle paure da cui si fugge e che ciascuno porta nel cuore. Ci si è calati nell’esperienze delle tenebre che caratterizzano la preghiera di Giona dal ventre del mostro marino (preghiera nel buio della notte), per poi rimanere sorpresi dal ritornare della luce (contemplazione dell’alba).

Come Giona è stato mandato ad una grande città, anche ogni battezzato viene mandato ad essere testimone nella grande città che è il nostro mondo. Per immaginare forme nuove e più adatte di missione verso i giovani, sono state invitate Laura ed Elisabetta della pastorale giovanile di Vicenza che hanno raccontato alcuni dei progetti di questa diocesi sorella che sono particolarmente interessanti perché cercano di prendersi a cuore tutta la persona dei giovani, e non solamente la dimensione spirituale. A questo confronto si sono aggiunti anche alcuni (pochi) educatori di pastorale giovanile della diocesi.

Il ritiro è continuato con un profondo e fecondo scambio su come Dio oggi possa parlare e su che cosa significhi “vocazione”. L’ultima parte della tre giorni è stata dedicata alla domanda che segna anche il libro di Giona: Dio è troppo buono da risultare ingiusto?

Momenti di incontro e di formazione come questi, rivolti ai giovani dai 18 anni in su, vissuti nella gratuità (senza la preoccupazione immediata di fare qualcosa per i più piccoli, ma solamente per la propria formazione) sono veramente preziosi, e dovrebbero costituire il cuore di una pastorale veramente giovanile (e non adolescenziale).