Esperienze di lavoro integrato… in un insieme di parrocchie

Il percorso, che ci vedrà impegnati nei prossimi anni, è la sfida delle Comunità pastorali da avviare, sperimentare e curare gradualmente nel territorio della Diocesi. Questo aspetto è strettamente collegato alla formazione di cristiani credenti e comunità vive.La proposta delle Comunità pastorali nasce da esigenze ben concrete: la trasformazione della società e la frammentazione delle parrocchie; l’esigenza di aiutare le parrocchie a definirsi come comunità di fede, speranza e carità; l’urgenza di una evangelizzazione più efficace, attraverso comunità vive, aperte alla trasmissione della fede; la necessità di individuare nuove e più adeguate risposte pastorali e missionarie ai bisogni delle comunità; il discernimento e la sperimentazione di forme di comunione di vita tra presbiteri, che scaturiscono da una spiritualità propria dell’unico presbiterio…Il presupposto di fondo è tendere all’attuazione dell’ecclesiologia di comunione indicata dai documenti conciliari, ripresa dai nostri vescovi e da Papa Francesco nell’Evangelii gaudium.Pensare le Comunità pastorali in termine di organizzazione è veramente riduttivo. La Comunità pastorale deve avere come obiettivo la generazione della fede attraverso la costruzione di comunità che abbiano il tratto della fraternità. È una fraternità che non si qualifica semplicemente in termini del volersi bene, ma una fraternità che è la vita stessa di Dio, così come si è manifestata in Gesù Cristo. Una fraternità, quindi, da accogliere dalle mani di Dio, una fraternità che non viene dalla carne e dal sangue, ma che ci viene regalata da Dio. È una risposta profetica a quest’ora della storia.Profezia e risposta ad un’attesa di un uomo che sempre più, sotto la cenere dell’individualismo e dell’autoreferenzialità, sta domandando appartenenza, sta domandando parole vere, sta domandando qualità di vita e di relazioni.L’arcivescovo nella Lettera Pastorale “…Anch’io mando voi” traccia quattro obiettivi concreti da perseguire per poter realizzare delle Comunità pastorali che non siano solo una struttura organizzativa: la comunione, la missione, la ministerialità e l’incidenza nella società.È da questi presupposti che il convegno del 27 ottobre a Cormòns muoverà i suoi passi. Il tema “Esperienze di lavoro integrato… in un insieme di parrocchie” vuole tentare di dare risposte ad alcune domande come le seguenti: qual è l’identità del catechista di una Comunità pastorale? Come favorire la comunione nella Comunità pastorale tra le varie realtà delle diverse parrocchie? Come realizzare nel concreto un’azione evangelizzatrice? Come rendersi disponibili per far crescere l’intera Comunità pastorale? Dovrà cambiare qualcosa nella prassi pastorale? Il tema verrà messo a fuoco attraverso una tavola rotonda di testimonianze di chi già in diocesi e fuori diocesi sta operando delle sperimentazioni di percorsi.

Destinatari Il convegno è proposto:- ai presbiteri e ai diaconi impegnati nella catechesi;- agli operatori pastorali (catechisti, educatori, animatori, ecc).

Programma SABATO 27 OTTOBRE, ore 15.15- Accoglienza e preghiera- Tavola rotonda esperienziale a tre voci- Dialogo con i partecipanti- Pausa caffè- Celebrazione diocesana del Mandato ai catechisti

Sede del percorso Centro pastorale “Trevisan”34072 Cormòns (GO)

Iscrizioni È necessaria una conferma di iscrizione che può essere consegnate presso la Curia di Gorizia tel 0481 597620 (via Arcivescovado, 2 -34170 Gorizia) dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.30.Oppure per e-mail catechistico@arcidiocesi.gorizia.it.Oppure tramite modulo elettronico dal sito www.arcidiocesi.gorizia.it/catechistico

QuotaContributo di partecipazione 2 euro da versare all’inizio del Convegno.È gradito un dolce o simile per allietare la pausa caffè.

Segreteria organizzativa Ufficio Catechistico Diocesanotel. 0481 597620 – fax 0481 597666catechistico@arcidiocesi.gorizia.itwww.arcidiocesi.gorizia.it/catechistico