“Dio ama chi vive con la sapienza”

Dopo più di due anni dall’inizio della pandemia e dai tanti disagi organizzativi e operativi da questa arrecati,  il CVS diocesano ha inteso affidare ad un forte momento di spiritualità  condivisa il cammino di ripresa  della propria attività caritativa  che intende valorizzare le tante situazioni di sofferenza aiutando l’ammalato a sentirsi soggetto attivo di apostolato ed egli stesso evangelizzatore presso altri sofferenti.

Gli esercizi spirituali si sono svolti dal 18 al 20 luglio presso la chiesa di San Valeriano a Gradisca d’Isonzo, sotto la guida di Don Dario Franco che  ha dettato le sue meditazioni sulla traccia di alcuni passi tratti dal Libro della Sapienza.

Il primo giorno il tema è stato : “LA FELICITA’ COME STILE” ( Sap 3, 13-19 ).

Partendo dalla propria esperienza di vita, don Dario ha richiamato l’attenzione sull’importanza della frequentazione della Parola. Spesso presi dalle faccende quotidiane trascuriamo la Parola anche autogiustificandoci che comunque abbiamo fatto del bene o servizi importanti ha affermato; qualche giorno fa la liturgia ci ricordava proprio questo con il brano di Luca su Marta e Maria.

Non possiamo però fare un “salto” di qualità se non ci lasciamo guidare dalla Parola. Gesù stesso nel brano delle Beatitudini ci propone uno stile opposto a ciò che il mondo ci prospetta. La felicità tanto desiderata da ciascuno è raggiungibile con criteri diametralmente opposti tra l’insegnamento di Dio e la visione del mondo.

Il Salmo 1° ad esempio, ci introduce in questo percorso di ricerca della felicità secondo gli occhi di Dio. Il Libro della Sapienza ci fa comprendere che anche coloro che sono considerati “scarti” persone indegne per il mondo possono essere felici se, ascoltando la voce del Signore, seguono i Suoi insegnamenti e li mettono in pratica.

Anche per noi oggi,  è fondamentale vivere gli insegnamenti della Parola, testimoniare con la nostra vita chi è DIO e non solo raccontarlo agli altri. Questo cammino a cui siamo chiamati non è facile e richiede abbandono, fiducia.

La Sapienza, dono gratuito che Dio fa a ciascuno, deve essere accolto. Solo con questa forza interiore possiamo sperare di essere buoni cristiani che vivono il Vangelo secondo lo stile delle Beatitudini.

Il secondo giorno , il tema è stato : “GUARDARE CON GLI OCCHI DI DIO” ( sap 6, 12-21 ).

Fra le tante definizioni sulla Sapienza, ha affermato don Dario,  ci viene proposta quella di Papa Francesco che, come solitamente è nel suo stile, è molto semplice e concreta: “la Sapienza è la luce del volto di Dio che illumina il volto dell’uomo…. La Sapienza è quello che fa lo Spirito Santo in noi affinchè vediamo le cose con gli occhi di Dio…”. Il brano suggerito per la riflessione di oggi definisce la Sapienza “stupenda, che non sfiorisce” ma siamo sicuri che quando accogliamo la Sapienza di Dio la preserviamo stupenda e non la facciamo appassire? Quando accogliamo la Sapienza per noi stessi, senza metterla in rapporto con il bene del nostro prossimo, quando prevale il nostro egoismo allora trasformiamo lo splendore della Sapienza e la facciamo sfiorire. È molto importante desiderare la Sapienza, ricercarla, ma è necessario “purificarla” dai condizionamenti umani. L’immagine offerta dal brano odierno ci rincuora, ha affermato don Dario, quando afferma che non faticheremo nel ricercare la Sapienza perché la troveremo lì fuori della nostra porta, pronta a venire in nostro soccorso. Per questo è molto importante questo desiderio di ricerca della sapienza divina , affinchè nei momenti del bisogno, del peccato, possiamo essere aiutati a recuperare il nostro rapporto con Dio per poter essere reindirizzati a scegliere il vero bene per noi e a vivere la carità in modo autentico e senza secondi fini. Insistendo in questo itinerario di ricerca e riscoperta la nostra testimonianza cristiana “onorerà” sicuramente la Sapienza divina .

Il terzo giorno , il tema è stato : “TEMPO DI SCELTE CORAGGIOSE” ( Sap 11, 4-14 ).

Il brano proposto per la riflessione è indubbiamente complesso nella sua articolazione ha iniziato don Dario. L’acqua invocata nel bisogno e donata da Dio, ci ricorda il bisogno di purificazione, di rigenerazione e del mantenimento della vita stessa che senza l’acqua non è possibile.   L’acqua è uno degli elementi naturali che dona vita come la terra e l’aria, ha ribadito don Dario;  è’ un elemento  per il quale dobbiamo avere grande e assoluto rispetto ….. basta pensare ai tanti danni che la siccità di questo periodo stà arrecando a vasti territori e a tante popolazioni, soprattutto a quelle più povere che non possono attrezzarsi quanto servirebbe per far fronte ai danni che il cambiamento climatico stà ormai sempre più spesso producendo . Sentiamo il bisogno dell’acqua quando abbiamo sete, è una necessità del nostro corpo; ma nella complessità dell’oggi, abbiamo senza dubbio anche sete spirituale, bisogno di Dio, per essere aiutati ogni giorno a scegliere il bene e a combattere attivamente le tante occasioni e tentazioni di compiere invece il male. Abbiamo bisogno di conoscere veramente la cura misericordiosa che Dio ha verso ciascuno di noi , i doni della sua Grazia che arrivano anche quando meno ce lo aspettiamo e molte volte anche attraverso situazioni o sofferenze anche grandi e apparentemente difficili da comprendere e risolvere, umanamente parlando. Nel corso degli anni l’uomo si è allontanato da Dio; l’uomo moderno crede oggi sempre più diffusamente di stare bene anche senza Dio, vive questa pericolosa illusione,  perché con la sua intelligenza sembra essere capace di dominare e di determinare tutto. Il pericolo però è che operando male, mosso dalla propria presunzione e spesso anche da un insano delirio di onnipotenza rompa gli equilibri  naturali ed inneschi così quelle catastrofi ecologiche alle quali purtroppo oggi assistiamo con sempre maggiore frequenza.

Ogni giorno dopo le meditazioni e uno spazio di riflessione personale, sono seguiti momenti di condivisione della Parola ascoltata. Gli esercizi spirituali si sono conclusi con  un momento di adorazione eucaristica nel corso della quale l’assistente diocesano dell’associazione, don Igino Pasquali, ha affidato alla provvidenza del Padre ed alla intercessione della Vergine Maria l’apostolato del CVS diocesano