Come si diventa cristiani? Percorsi di catecumenato

Lo si diventa per dono di Dio, per ricerca e per “osmosi”:- per dono di Dio perché è lui che chiama e accompagna, tutti i sacramenti sono un suo dono gratuito;- per ricerca perché chi si sente chiamato ci mette del suo, cerca, vuol capire, approfondire;- per “osmosi”, perché è la vita degli altri cristiani, è la vita della Chiesa che “contagia”, è da questo che uno impara a vivere da cristino.Se qualcuno desidera diventare cristiano, vivere come Gesù e con Gesù, questo è già un segno che lo Spirito Santo sta lavorando in lui. E’ Dio infatti che ispira ad ogni uomo ciò che è buono. Normalmente uno viene a conoscere Gesù, il Vangelo, tramite la testimonianza di un cristiano, di una comunità: cioè un parente, o un collega di lavoro, o un vicino, o un compagno della squadra sportiva, testimonia con la sua vita che è un cristiano ed invita l’altro (esplicitamente o implicitamente) a diventarlo.Quando questo manifesta il desiderio di diventare cristiano, a volte si rivolge al parroco da solo, a volte è accompagnato o segnalato da alcune persone amiche che lo conoscono. Alcuni si rivolgono direttamente all’incaricato diocesano. Inizia un tempo con diversi incontri per rendere maggiormente cosciente questo “simpatizzante” del cammino intrapreso e per conoscerlo meglio.Il “simpatizzante” diventa catecumeno con la cerimonia della prima tappa, che normalmente si svolge nella chiesa parrocchiale. A partire da questo momento, viene così considerato come uno che si sta preparando al Battesimo, uno già con “un piede dentro” la Chiesa e iscritto nel registro dei catecumeni. Questo cambia il suo statuto: viene ormai già considerato tra i cristiani, partecipa attivamente a vari momenti di formazione, in pericolo di morte viene subito battezzato, ha diritto ai funerali cristiani.La preparazione al Battesimo prevede che vi siano delle riunioni regolari e la partecipazione alla vita della Chiesa, visitando e conoscendo le attività della propria parrocchia, dei suoi responsabili e del parroco. Durante il catecumenato non è importante solo informare, ma permettere di fare una esperienza personale di vita da cristiani nella propria comunità concreta, con i suoi elementi di forza e con i suoi limiti.Nella propria parrocchia o città conosce ciò che i cristiani fanno (se lo fanno…): chi canta nel coro, chi fa le pulizie, chi si occupa dei poveri, chi dei giovani, chi dei fanciulli, chi dell’ufficio parrocchiale, chi della sacristia, ecc. Possono esser previsti incontri con fedeli di altre parrocchie per permettere di avere una visione più ricca e completa della vita della Chiesa.La prima domenica di Quaresima il catecumeno si ritrova con chi l’ha accompagnato in cattedrale con il vescovo, che lo incontra e, dopo aver verificato la sua formazione umana e cristiana, lo sceglie per essere battezzato a Pasqua. Questa cerimonia è la seconda tappa.Il tempo necessario fino alla seconda tappa può variare, ma non dura meno di un anno. Dipende dal vissuto di ciascuno: qualcuno può aver bisogno di più tempo per maturare e far proprie certe scelte di vita.La Quaresima è il tempo di preparazione prossima al Battesimo, che di norma viene fatto nella chiesa cattedrale alla Veglia Pasquale. In altri casi il battesimo può impartito, normalmente dal vescovo, nella parrocchia del catecumeno, soprattutto per rendere più partecipe la sua comunità.Il catecumeno giovane o adulto nella medesima celebrazione riceve il Battesimo, la Cresima e fa la sua prima Comunione, sacramento che per i fanciulli vengono vissuti in vari anni per ragioni pedagogiche.Durante il tempo pasquale il neofita, cioè il neo battezzato, vive un tempo di mistagogia, cioè una serie di incontri per accompagnarlo nel suo vivere i sacramenti e nell’accostarsi ad essi. A questo punto il neofita inizia a vivere da cristiano adulto nella sua comunità, realizzando la sua vocazione.Nella nostra diocesi di Gorizia attualmente ci sono 6 persone si stanno preparando al Battesimo: verranno proposte per esser battezzate a Pasqua nel 2019. Sono tutte di Gorizia e vengono accompagnate soprattutto da don Carlo Bolcina.Vi sono in diocesi anche alcuni simpatizzanti. Tra di essi vi è qualcuno che è decisamente ben motivato, altri meno. In questo tempo si sta verificando chi potrà fare la prima tappa la prima domenica di Avvento.E’ importante che ogni cristiano si senta parte attiva sia per proporre la vita cristiana a chi non la vive ancora, sia per accompagnare e accogliere chi si sta avvicinando alla fede.

A chi rivolgersi?Chi desidera diventare cristiano ed essere battezzato si presenta normalmente al proprio parroco, che rapidamente informerà l’incaricato diocesano. Qualora non conoscesse ancora il suo parroco può rivolgersi direttamente a don Flavio Zanetti, incaricato diocesano, chiamando al 333.8264378 (possibili sms o whatsapp per essere richiamato) o scrivendo al sica@arcidiocesi.gorizia.itQualora qualcuno conoscesse una persona non battezzata, è buona cosa proporgli un percorso per diventare cristiano.