Cappellani militari, insieme ad Aquileia

Nei giorni scorsi si è svolto ad Aquileia l’incontro mensile dei cappellani militari operanti in Friuli Venezia Giulia. “Si tratta di una scelta non casuale – ha detto don Giuseppe Ganciu, cappellano della Brigata Alpina Julia e decano dei cappellani – Ogni mese, per esigenze di coordinamento pastorale e di fraternità presbiterale ci incontriamo presso strutture militari o in luoghi spiritualmente significativi della nostra regione. Aquileia ha una valenza simbolica di assoluta importanza: è noto come proprio da qui il Cristianesimo si sia irradiato in tutta l’area centroeuropea. Inoltre, come cappellani militari, non potevamo dimenticare la presenza del Cimitero degli Eroi, che si trova proprio a ridosso della Basilica e accoglie le spoglie di tanti giovani che persero la vita durante la prima guerra mondiale. Tra l’altro, nel 1921 fu proprio fra queste salme che venne scelta quella del Milite Ignoto, che ancora oggi riposa all’Altare della Patria”.Accolti dal parroco della cittadina, Mons. Adelchi Cabass, i cappellani si sono riuniti presso i locali della Canonica e, al termine della mattinata, hanno celebrato la Santa Messa in Basilica chiedendo che fosse proprio il parroco a presiederla.In Italia i cappellani militari sono circa 150 e assistono il personale di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. Prestano un servizio di accompagnamento non solo religioso, ma anche spirituale e umano, che viene garantito anche alle famiglie nelle fasi liete della vita (battesimi, cresime, matrimoni, etc.), così come in quelle più ordinarie e, soprattutto, in quelle di sofferenza (lutti, malattie, separazioni, etc.). Sotto il profilo canonico sono equiparati a parroci, come sancito dalla costituzione apostolica Spirituali Militum Curae (L’assistenza spirituale dei militari) promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1986.