Barbana: si apre la Porta della Misericordia

Il pellegrino che viene da Aquileia e inizia a percorrere il lungo  ponte che congiunge  Grado alla terra ferma, è catturato dalla visione, ancora  lontana, del Santuario di Barbana. Di esso, però, da quella posizione si vedono solo il campanile e la cupola; tutto il resto è nascosto dal folto bosco.ll Santuario, il terzo costruito lungo i secoli, fu costruito tra il 1911 e il 1922 (con la sospensione dei lavori durante il periodo della guerra tra l’ltalia e l’Austria). La facciata è molto semplice. Nella lunetta sopra la porta centrale si ammira la Madonna che riceve l’omaggio dei suoi devoti. L’iscrizione  sottostante dice: “Filii tui de longe venient” (i tuoi figli vengono da lontano). Sopra la porta di sinistra si vede Gesù con i due discepoli  di Emmaus con la iscrizione: “Ego sum panis vitae” (io sono il pane di vita). Nella lunetta soprastante la porta di destra c’è il ricordo del figliol prodigo  con sotto la scritta: “Pater peccavi” (Padre ho peccato). Ringraziamo il nostro arcivescovo,  mons. Carlo Maria Redaelli, che ha scelto il nostro Santuario, dal 16 aprile a tutto  ottobre, come luogo dove si può lucrare l’indulgenza del Giubileo Straordinario della Misericordia.ll Santo Padre Francesco, a mons. Rino Fisichella ha scritto: “E’ mio desiderio infatti, che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianzia diventi sempre più efficace… ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si passo ottenere l’indulgenza”.Sappiamo che per lucrare questa indulgenza straordinaria, le opere prescritte sono: il passaggio della Porta Santa, accostarsi al sacramento della Riconciliazione, al sacramento dell’Eucaristia, pregare per il Santo Padre e compiere le Opere di Misericordia. Le tre lunette che sono collocate con le scritte che abbiamo riportato sopra, corrispondono perfettamente allo spirito, oltre che alle prescrizioni date da Papa Framcesco per questo Giubileo della Misericordia.

La portaLa porta rappresenta  Cristo che ha detto: “Io sono la porta, chi entra attraverso di me sarà salvo. Potrà entrare ed uscire e trovare cibo” (Gv 10,9 ). La porta è una figura, un simbolo efficace che sta ad indicare la porta del cuore, sia di Dio sia nostra, tanto che Gesù dice: “imparate da me che sono mite ed umile di cuore” mentre la misericordia è la legge fondamentale che “abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi  sinceri  il fratello che incontra nella vita” (MV n. 2). La misericordia raggiunge  le vette più alte “con il perdono che risuscita a vita nuova ed infonde il coraggio per guardare il  futuro con speranza” (MV 10).

Il sacramento della riconciliazioneGesù ha detto “non sono venuto  a chiamare i giusti ma i peccatori” ( Lc 5,32). Tutti ricordiamo la parabola del figliol prodigo (o Padre misericordioso). Perché torna? Per affetto?  Per rimorso per il male fatto? No, ritorna per fame: “quanti salariati, nella casa di mio padre hanno pane in abbondanza mentre io qui muoio di fame…” ( Lc 15,17). Perché noi ritorniamo? O per rimorso, o per paura del castigo, o dell’inferno… o  per amore di Dio che ci vuole bene e che noi abbiamo offeso. ll Padre accetta tutte queste motivazioni perché è misericordioso.  Guardiamo la parabola: “gli corse incontro  e lo abbracciò… poi, presto  rivestitelo, mettetegli l’anello e i calzari… il vitello grasso… mangiamo,  facciamo  festa!” (cfr. Lc 15,23). Come sarebbe bello se al termine pregassimo il salmo 139!

Il sacramento dell’Eucarestia“Ego sum Panis vitae” (io sono il pane di vita). Dopo la riconciliazione abbiamo la veste “nuziale” e possiamo sederci alla mensa di Dio! Per poi vivere per Lui, di Lui e con Lui: “chi mangia questo pone vivrà in eterno e il pone che io darò è lo mio carne per la vita del mondo”  (Gv 6,49-52).”Filii tui de longe venient”: (i tuoi figli vengono da lontano). E’ la scritta sopra la porta centrale. Tutte queste grazie annesse al Giubileo straordinario della Misericordia le riceviamo nella casa della Madonna.Veniamo da molte strade, forse da esperienze  negative o da una vita, per molti versi convulsa. Siamo davanti a Lei, davanti alla  Mamma  che Gesù ci diede mentre era in croce. Stiamo davanti a Lei, rinnovati, per una nuova vita. Nel salutarla ascoltiamo il suo invito: “fate tutto quello che Gesù,  mio Figlio vi dice” (Gv2,5).

Il programma

Sarà l’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli a presiedere sabato 16 aprile alle ore 15.30 il solenne rito dell’apertura della Porta della Misericordia (che rimarrà aperta sino a fine ottobre) nel santuario mariano sull’isola di Barbana. Ricordiamo che oltre a quella di Barbana, sono aperte le Porte della Misericordia in cattedrale a Gorizia e nella basilica di Aquileia (mentre è stata chiusa nei giorni scorsi – come preannunciato – la Porta aperta ad inizio gennaio nel santuario di Rosa Mistica a a Cormons).