A noi la parola: il Festival dei ragazzi

Venerdì 9 settembre, alle prime ore del mattino, una cinquantina di ragazzi, una piccola rappresentanza di tutti gli acerrimi del Triveneto, accompagnati dai loro educatori sono partiti, in corriera, in direzione Roma per partecipare all’ultima tappa del Festival dei Ragazzi.”A noi la parola”: un percorso che ha dato modo a tutti gli acierrini d’Italia di riflettere ed approfondire “a loro misura” temi quali la famiglia, la salvaguardia e custodia del creato e la partecipazione alla vita delle loro città partendo dalla Dottrina Sociale della Chiesa e alla luce dei cinque verbi consegnatici da Papà Francesco nell’Evangelii Gaudium (prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare).Il primo momento del Festival ha visto la condivisione, in gruppi misti, tra tutti i ragazzi provenienti dalle regioni d’Italia per fare sintesi dei percorsi diocesani. I partecipanti, infatti hanno potuto vivere in prima persona la bellezza di conoscere altri ragazzi, facendo nuove amicizie con la speranza poi di potersi incontrare nuovamente e lavorando in gruppi dove ci sono accenti e dialetti diversi che danno modo di scoprire la diversità degli altri e generano curiosità. E questo è stato un momento particolarmente apprezzato!Il giorno seguente, Sabato 10 settembre la sveglia é suonata molto presto al mattino! Infatti era prevista la partecipazione all’Udienza con Papa Francesco in Piazza San Pietro. Nonostante la fatica dell’attesa sotto il sole per i ragazzi ne è valsa la pena perché hanno avuto la possibilità di ascoltare le parole del Papa che ha ricordato come oggi molte illusioni vengano vendute sotto il pretesto della libertà e nuove schiavitù si creino sempre in nome di questa falsa libertà: abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio per liberarci da ogni forma di indifferenza, egoismo e autosufficienza. Papa Francesco ha anche ricordato a tutti come nelle angustie, nelle persecuzioni e nei dolori quotidiani siamo sempre liberati dalla mano misericordiosa di Dio che ci solleva a sé e ci conduce a una vita nuova.Prima di recarsi in sala Nervi i ragazzi hanno avuto la possibilità di compiere il pellegrinaggio attraverso la Porta Santa e di visitare la Basilica di San Pietro: per molti era la prima volta ed erano molto emozionati e colpiti dalla sua maestosità e bellezza.Il Festival é proseguito con un momento di incontro e festa dove i ragazzi si sono messi in dialogo con Mons. Nunzio Galantino, Segretario nazionale della CEI, Filomena Albano, Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Laura Baldassarre, Assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale del Comune di Roma e Matteo Truffelli, Presidente Nazionale AC. I ragazzi si sono sentiti i veri protagonisti di questo momento infatti hanno potuto fare domande e dire le loro idee alle autorità intervenute, sono stati colpiti nel sentire l’incoraggiamento e la vicinanza di queste persone “importanti” ma soprattutto per essere stati ascoltati. Tutte le persone che sono intervenute, in modo diverso in base al loro ruolo nell’associazione e nella società civile, hanno invitato i ragazzi ad essere protagonisti per costruire insieme agli adulti la città e sono stati incoraggiati da Mons. Galantino ad uscire fuori dalla parrocchia in quella dimensione di Chiesa in uscita tanto cara a Papà Francesco. L’incontro é stato allietato anche dalle musiche di Giovanni Caccamo che oltre a cantare ha risposto alle curiosità dei ragazzi e li ha invitati a coltivare sempre i loro sogni.Tutti questi incontri, gli inviti ricevuti, le idee condivise poi sono state riprese nella giornata conclusiva del Festival. Domenica 11 settembre i ragazzi hanno ricevuto il mandato per andare a circondare di gioia le loro città e comunità e ad impegnarsi a far sentire la loro voce nel mondo, per camminare e crescere in un mondo a misura dei loro impegno. Nel viaggio di ritorno i ragazzi ci hanno detto che stavano tornando a casa con la voglia di raccontare ai loro amici l’esperienza appena vissuta non solo per la bellezza dei posti in cui erano stati ma soprattutto per le parole ascoltate e l’atmosfera frizzante, emozionante ed entusiasta in cui erano immersi e che ha dato loro modo di superare anche i momenti di fatica. Gli acierrini del Triveneto sono pronti ad iniziare l’anno scolastico e associativo con l’incoraggiamento che gli ha dato il Papa per continuare il loro cammino da protagonisti nelle loro comunità, scuola e città.