A Feltre per rafforzare i legami di amicizia

La Festa dell’Amicizia Unitalsiana, che ha lo scopo di rafforzare e consolidare i rapporti di amicizia tra i componenti delle Sezioni e Sottosezioni Unitalsi del Triveneto, quest’anno si è svolta a Feltre e Pedavena sabato 12 ottobre, con il coinvolgimento di circa 700 persone.Dal complesso sportivo di Feltre Palaghiaccio ci siamo incamminati sfilando lungo le vie capeggiati da tamburi, sbandieratori, stendardi di Sezione e Sottosezione fino al Duomo, per la S. Messa celebrata dal Vescovo di Belluno-Feltre Mons. Renato Marangoni e animata dal coro di Pellestrina.Nella chiesa gremita ha portato il suo saluto la Presidente della Sezione Triveneta Renata Stevan. E iniziata quindi la celebrazione della S.Messa nella quale il Vescovo riferendosi al brano del Vangelo di S.Luca che era stato appena letto, in cui Gesù risponde alla donna: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”,  ha messo in risalto la bellezza del servizio e di come ci sia uno sguardo particolare, perché divino, su malati e volontari. Constatando quanto davvero sia possibile la gratuità, ci ha spronati a portare quel dono di Dio che è in ognuno di noi, che significa anche portare giustizia e saper superare le divisioni. Con un incisivo: “Beati voi!” il Vescovo ha concluso la sua omelia, il cui effetto è stato un caldo e paterno abbraccio. Coinvolgente anche il suo invito a tenerci tutti per mano nella preghiera del Padre Nostro.In chiusura della S. Messa è intervenuto, a sorpresa, il nostro Presidente Nazionale Antonio Diella, ricordando l’Unitalsiano Carlo Fiorese che deceduto la settimana prima della festa dell’Amicizia, anni fa, fu ideatore e animatore della stessa, lasciandoci una testimonianza grande; aggiungendo che nella vita siamo in cammino e ciascuno di noi può scrivere una pagina, grande o piccola, in seno alla famiglia Unitalsiana.Mentre all’interno del Duomo echeggiava il canto finale, Mons. Marangoni ha salutato uno ad uno i tanti malati presenti, soffermandosi e scambiando con loro alcune parole.Durante il viaggio di ritorno, nel nostro pullman abbiamo condiviso l’esperienza della particolare giornata e di come sia arricchente lo stare e pregare insieme, grazie anche alla presenza di Don Nino Comar. Non può mancare un encomio al caro e bravo autista Nicola che, come sempre, con fare professionale, estrema finezza e affabilità, si prende cura dei malati: nel manovrare la pedana sulla quale anche lui sale, insieme alla persona da accudire con la sua carrozzina, assume la postura di protezione e, nell’osservarlo ogni volta che si accinge a tale manovra, non si può che provare ammirazione mista a commozione. Grazie Nicola!