1969: avvenimenti ed eventi della storia diocesana

Il mese di giugno (ed i precedenti)  di cinquanta anni fa è stato particolarmente intenso nella vita della comunità diocesana: il 25° di ordinazione dell’arcivescovo Pietro Cocolin e di numerosi confratelli, le ordinazioni sacerdotali, la costituzione del primo consiglio presbiterale sono le notizie centrali. Alle quali si aggiungevano anche altri interessanti avvenimenti. Dalla cronaca di Voce Isontina, ricaviamo i seguenti spunti: grande interesse per la “Messa dei giovani”, primi passi della Consulta giovanile a Gorizia,il congresso di Torino e le Acli goriziane con la nuova sede, annunciata la consegna a Gorizia del Drappo d’onore dell’Europa, l’Azione cattolica ripensa il proprio statuto, 200 giovani della diocesi in Seminario per la Pentecoste, benedizione a S.Anna della nuova chiesa, echi della presenza a Gorizia di Raoul Follerau e la campagna quaresimale, nuovi metodi educativi al Lenassi di Gorizia, si prepara il documento della Ceu sulla catechesi, il convegno dell’Anffas a Gorizia, scoperto a S.Canzian il reliquiario dei santi Canziani.Meritano citazioni speciali: le puntate del giornale sulla storia di Panzano, del rione e della presenza dei frati minori francescani; la messa celebrata da monsignor Nardin nelle fabbriche occupate alla Safog e alla Nuova S.Giorgio; la costituzione a Ronchi della Caritas S.Lorenzo; i 10 anni della scomparsa di don Primo Mazzolari; i cento iscritti alle Acli del circolo di S.Lorenzo di Fiumicello e uno degli ultimi numeri speciali dell’inserto dedicato al Seminario diocesano. Infine, la pubblicazione del plastico (mai realizzato) dell’ospedale nuovo di Monfalcone.In riferimento alla vita diocesana, interessante la segnalazione del 25° della prima messa e delle ordinazioni sacerdotali: con l’arcivescovo Pietro Cocolin, il settimanale ricorda i sacerdoti diocesani mons. Luigi Ristits (Gorizia), don Giuseppe Deluisa (Monfalcone), mons. Silvano Fain (Grado), don Nino Lupieri (Redipuglia), don Elio Stafuzza (S.Vito al Torre), don Guido Maghet (Brazzano), don Dragotin Butkovic (Rupa-Peci), mons. Wladislao Bavdaz (Roma). Insieme con loro vanno ricordati i confratelli dell’amministrazione pastorale di Koper : don Pietro Kobal, don Giuseppe Koren, don Francesco Krapez, don Alberto Marc, don Metlikovec, don Wladimiro Tiavec, don Federico Scarabot, don Bogomiro Zakelj. Infine, per la diocesi di Trieste e Capodistria: don Ermenigildo Borsi, don Armando Gottardis, don Luigi Kalac, don Marino Lugnani, don Mario Penso, don Luigi Silvani, don Ladislao Udovic, don Wladimiro Valenticinc, donNatale Jelovac, don Natale Milanovic, don  Emilio Zanardelkli e don Antonio Mrakovic della diocesi di Veglia. Sono i preti (consacrati nel 1944) e che hanno studiato a Gorizia al Seminario centrale: un esercito! Invece, gli ordinati del 1969 saranno Ennio Andreos, Eugenio Biasiol, Adelchi Cabass, Luigi Olivo e Giovanni Sponton. Grande festa e partecipazione per la gente di Straranzano, Villesse, Mariano e Ruda; con loro la presenza della diocesi è documentata dalle foto di Dino Altran. Con loro riceve anche l’ordine del diaconato anche Gianfranco Gregori (1944-2012).La celebrazione solenne – data la concomitanza di anniversari ed impegni – viene spostata alla domenica 22 giugno.La basilica di Aquileia, in festa, accoglie tutti con rinnovato entusiasmo e partecipazione. Il saluto all’arcivescovo – inframmezzato dagli auguri per il venticinquesimo di sacerdozio – è dato dal parroco di Aquileia e futuro rettore del seminario e vicario generale, don Ennio Tuni, con toni significativi ai fondamenti ecclesiali del sacerdozio ministeriale, alla comunione e corresponsabilità. La cronaca, giustamente puntuale ricordando le presenze (oltre tre mila persone), riporta anche l’intensa omelia dell’arcivescovo Cocolin che puntualizza “non compagine anonima di vari gruppi o persone, ma siamo la Chiesa, poichè abbiamo in comune la fede ed il battesimo che hanno fatto di noi un popolo nuovo e santo, un corpo unico che è quello di Cristo, animato dallo Spirito Santo.”L’omelia mette in risalto la presenza singolare di sacerdoti e fedeli attorno al vescovo, sottolineando che “questa realtà è espressa e manifesta.” “La nostra Chiesa celebra oggi l’ordine sacro vuol significare che il nostro popolo è un popolo di sacerdoti, chiamati a scoprire la vocazione di essere mandati nel mondo e nella storia, quale anima di un corpo. Gli eletti nel sacerdozio ministeriale sono la garanzia che la sua condizione sacerdotale è viva e che continua ad essere manifestata; pertanto, accresce la sua dimensione sacerdotale che è missione di salvezza.”Rivolgendosi ai neomisti l’arcivescovo, alla luce delle letture della domenica e prendendo spunto dal mosaico della basilica, ricorda che “la chiamata al sacerdozio è convocazione della Parola di Dio per tutti” e che quanti sono chiamati “sono invitati ad andare fidandosi del Maestro, superando i limiti propri, e calandosi nella quotidianità mutevole della vita con spirito di servizio e di sacrificio.” Conclude facendo riferimento alle giovanili qualità umane e sacerdotali dei sacerdoti che, alla luce della Parola di Dio, sono segno e strumento di salvezza”.Una bellissima giornata che troverà compimento nel festoso incontro per la prima Messa solenne nelle comunità parrocchiali e poi con il primo incarico: in ordine a S.Giuseppe, al Duomo e a S.Rocco di Gorizia, ad Aquileia e a S.Lorenzo a Ronchi.