“10 tesi per 10 anni” premia Agnese Miccoli

La facoltà teologica del Triveneto, nel decimo anniversario della costituzione a Padova, ha premiato, nell’ambito del concorso “10 tesi per 10 anni” la tesi della goriziana, la dott. Agnese Miccoli dal titolo “Giorno” e ’giorno di Yhwh’ nel libro di Amos. Uno sguardo sulla visione profetica della storia”. Docente relatore il biblista goriziano don Giorgio Giordani. La proclamazione dei vincitori e la consegna del riconoscimento ha avuto luogo in occasione del Dies academicus (il 17 febbraio scorso) della Facoltà (l’inaugurazione dell’anno accademico) con una grande festa di docenti e studenti di tutte le tre regioni. Il concorso ha premiato dieci tesi, di diverso livello (Licenza in teologia, Baccalaureato e Laurea magistrale), presentate presso la Facoltà teologica del Triveneto, che ha sede centrale a Padova e riunisce gli Istituti teologici e gli Istituti superiori di Scienze religiose operanti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. La tesi di Agnese Miccoli rientra tra quelle del Baccalaureato premiate, tra i diplomati presso la sede di Padova e costituisce una riflessione sulla profezia e sul senso profetico della storia. In essa si tenta di cogliere nei testi profetici, al di là di linguaggi per noi lontani e non semplici da cogliere nel loro contenuto, un’indicazione per una riflessione attuale sul presente. Nei testi profetici le dimensioni della memoria del passato, del giudizio sul presente e dell’appello al futuro sono indissolubilmente legate: ne risulta, pertanto, un senso della storia che afferma, con forza, nella concretezza della vita reale, la realtà di un eterno che è forza-evento di vita.  La scoperta – che è scoperta vitale, sempre nuova e attuale – dell’eterno che agisce nel tempo è il criterio che smaschera le false certezze, cioè qualsiasi realtà che si propone come “verità” alternativa. Nei testi profetici viene così denunciato il fallimento certo di ogni esistenza e di ogni progetto che non accoglie e non custodisce la vita stessa, ma difende interessi e poteri economici, politici, anche religiosi. In particolare il libro di Amos, constata drammaticamente il fallimento totale di una società, basata su fondamenti non autentici. Nel cuore di questa denuncia, però, risuona un’affermazione di speranza necessaria, irriducibile, in nome della scoperta di un Dio che è evento di vita, che interpella nella concretezza di ogni giorno. Anche di fronte alla constatazione del fallimento totale, il libro di Amos rappresenta un appello sempre vivo ed attuale ad essere aperti al qui ed ora del proprio tempo: nella certezza che in questo giorno, come in ogni giorno, nella concreta normalità del vivere, la relazione vitale tra eterno e storia è fondamento di vita certamente dato. Raccogliere tale appello e cogliere tale relazione, significa mettere le basi per ogni impegno politico del credente e, in specifico, per ogni progetto che abbia la spiegazione nella fede e cioè tale ispirazione ne garantisca la ragione d’essere. Alla dottoressa, insegnante di lettere nelle scuole superiori cittadine e convinta testimone, relatrice ai corsi di teologia, i complimenti e le felicitazioni più affettuose. L’augurio che il lavoro possa trovare adeguata pubblicazione e diffusione a fondamento dello’impegno politico.