Il Calendario della Parola consegnato alle Comunità

È stato un percorso rapidissimo ed intenso, a volte faticoso, ma poter finalmente stringere tra le mani il Calendario della Parola 2020 è certamente un momento per tutti di grande gioia.Realizzato grazie al contributo di ben 14 tra gruppi laicali e comunità delle religiose da tutta la diocesi, il Calendario della Parola si caratterizza per essere non un “semplice” calendario, ma un vero e proprio strumento per una riflessione quotidiana sulla Parola di Dio, attraverso lo spunto dato da un’esortazione, una breve preghiera e una domanda, il tutto con parole e toni semplici, non moralistici, per arrivare davvero al cuore di tutti.Il calendario – partito da un’intuizione dell’arcivescovo Carlo, che fortemente ha creduto in questo progetto – è stato presentato alla comunità lo scorso 27 novembre presso la parrocchia di Romans d’Isonzo.Ad aprire la serata d’incontro, don Giorgio Giordani, che ha fornito un interessante approfondimento su “Parola e Tempo”, due parole che descrivono perfettamente questo Calendario. Don Giordani ha fatto notare ai presenti, anche attraverso la lettura di alcuni passi biblici, come il tempo non sia solamente quello dell’orologio, quello percepito, ma sia anche quello di Dio, della Parola, ed è sempre presente nella liturgia, segno dell’itinerario che abbiamo verso Dio. “Nel tempo della Fede – ha sottolineato don Giordani – il nostro tempo si fonde con il tempo di Dio, la nostra vita viene impregnata dallo spirito di Dio che, in comunione con lui, la rende eterna”.La parola è passata quindi a Francesca Brusin e Michele Bressan, coordinatori del progetto. Insieme hanno raccontato della parte più “operativa” del percorso che ha portato a compimento il Calendario della Parola: due mesi intensi, pieni, che hanno portato anche ad alcune nottate sui fogli a correggere le bozze, ma che si sono conclusi nel migliore dei modi, portando in stampa il primo Calendario della Parola interamente realizzato dalla comunità della nostra diocesi. Come ha sottolineato Francesca, “la cosa più bella è stata quella di trovare tanta partecipazione e tanto entusiasmo, tanta voglia di mettersi in gioco, con la consapevolezza di star facendo, pur singolarmente, un lavoro insieme a tanti altri, per tanti altri”.Non sono mancate poi le testimonianze proprio di chi, con questo progetto, si è appunto messo in gioco. A portare il loro vissuto, in rappresentanza dei ben 14 gruppi coinvolti nella stesura del Calendario, Luisa Giusti, presidente dell’Azione Cattolica diocesana, e Raffaella Komjanc, dell’Ordine Secolare Francescano. Entrambe hanno espresso, sia da parte loro che delle loro comunità, un forte senso di gratitudine per essere entrate a far parte di questo lavoro, ma allo stesso tempo una grande emozione per essersi potute dedicare, insieme a tanti altri non fisicamente vicini ma con gli stessi ideali e obiettivi, alla riflessione sulla Parola. In diversi modi hanno coinvolto i propri gruppi che, dopo le prime “paure” per i tempi stretti, si sono lasciati trasportare e hanno aderito con entusiasmo al lavoro comunitario.A chiudere la serata di presentazione del Calendario, l’arcivescovo Carlo, il quale ha ricordato come spesso, nella storia della Chiesa, si è assistito ad un cambiamento di vita dopo aver ascoltato anche solo una delle Parole di Dio. Lo scopo del Calendario vuole essere un po’ questo: portare al cambiamento, tramite la riflessione e l’ascolto della Parola all’interno della vita quotidiana di ognuno di noi.Monsignor Redaelli ha infine nuovamente ringraziato tutti per l’impegno messo nel partecipare alla realizzazione di questo lavoro comune, sottolineando come sono proprio le cose piccole, fatte da ognuno di noi che, se messe insieme, portano a grandi risultati.