S. Maria Regina dei Popoli: 30 anni dalla dedicazione
20 Maggio 2025
Quest’anno, ricorrendo i 100 anni della nascita di Celso Macor, all’indomani della solenne celebrazione che ha ricordato i 30 anni dalla consacrazione del Santuario del Preval e l’incoronazione della statua della Madonna, è bello e doveroso riproporre quell’editoriale poetico che lui fece su Voce Isontina in quell’occasione.
“Incantata nel verde sconfinato, lanciata verso il cielo con la verticalità della sua vela a tre campane, la chiesa di Santa Maria in Preval, risorta dalle rovine, sembra tornare dalla leggenda.
È un simbolo vivo della presenza di una Madre regale che chiama le genti vicine, friulane, slovene e d’ogni etnia a incontrarsi nel suo nome. […]
I sogni sotterranei, i percorsi di pietre indicano direzioni e spazi e sovrapposizioni; si spingono fino ad un acciottolato che non si sa se era strada o sito di culto, magari ancora pagano, o centro di un breve nucleo di capanne contadine, come le ossa di abitatori antichi e meno antichi sembrano dire. Tanti segreti sono ancora sepolti dalla terra intorno. […]
Fede e mistero si raccontano negli occhi della Madonna che hanno raccolto il dolore e le speranze di donne e uomini per secoli, nei giorni di calamità ed in quelli di festa, nella comunanza della storia.
Vi fu un momento, cinquant’anni fa, in cui la stolta illusione della politica del mondo pretese di spezzare con un confine l’armonia della natura, il senso del tempo, la volontà del Creatore che nel suo progetto aveva chiamato popoli diversi a vivere insieme.
Il confine fu presto cancellato dal vivere quotidiano, ma la chiesetta in abbandono accelerò il suo morire tra ortiche e muffe. Poi un giorno d’agosto di cinque anni fa una luce, un miracolo attraversò il cuore degli uomini che s’erano ritrovati a pregare come in antico.
Quell’incontro si fece promessa. Le vecchie pietre di arenaria portate dalle colline e squadrate dagli antenati trovarono mani nuove a ricomporle dalle rovine; e travi e cementi congiunsero le vecchie geometrie. Nel cielo risalire le campane, a chiamare. […] E tornò dalla storia e dalla leggenda la Regina dei Popoli. Tornò a dare unità di sentimenti nella diversità delle lingue di una terra che va da Aquileia alle Alpi Giulie.
Che i figli preghino insieme è gioia per la Madre ed è speranza per tutti”.
Celso Macor
(Voce Isontina, 13 maggio 1995)
In occasione del trentennale della dedicazione è uscita la nuova pubblicazione sul Santuario, ricordando con riconoscenza San Giovanni Paolo II e l’arcivescovo Antonio Vitale Bommarco, e il nuovo sito, www.santuariopreval.it, rinnovato in tutte le sue parti.
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