Giubileo degli Adolescenti – Roma, 25 – 27 aprile 2025

Il Giubileo degli adolescenti si è svolto dal 25 al 27 aprile e ha coinvolto 265 pellegrini provenienti dalla nostra diocesi, compreso il vescovo Carlo che ha accompagnato i ragazzi e gli educatori. In questi giorni i giovani pellegrini sono stati accolti dalle parrocchie di S. Alessio, S. Enrico, Sacro Cuore a Ponte Mammolo, nella zona Nord-Est di Roma dove hanno vissuto l’accoglienza della comunità locale e la Via Lucis insieme ai giovani del posto.

Il 26 aprile hanno partecipato ai funerali di papa Francesco e poi nel pomeriggio hanno attraversato la Porta Santa di S. Paolo fuori le Mura e hanno fatto la propria professione di fede insieme agli altri pellegrini provenienti dal Triveneto. Domenica 27 aprile la S. Messa in piazza S. Pietro gremita di giovani (tanto che alcuni giovani non sono riusciti ad entrare). Per tutti è stata un’esperienza che ha fatto sentire parte di una storia importante.

Il Giubileo degli Adolescenti concretamente significa dare agli adolescenti la possibilità di attraversare una Porta Santa, rinnovare la propria professione di fede e celebrare la Comunione con la Chiesa. Ma questo Giubileo è stato molto di più: è stata un’esperienza di gruppo e di amicizia, vissuto con lo stile essenziale del pellegrino, in cui i ragazzi si sono messi a confronto anche con i disagi di ogni pellegrinaggio; è stata un’esperienza di condivisione profonda attorno ad alcune domande sul proprio rapporto con gli altri e con Dio, è stata un’occasione per gli educatori di parlare lungamente con loro e di stringere legami educativi significativi; è stata un’esperienza di una Chiesa grande come il mondo, in cui sono presenti riti differenti, lingue differenti, stili differenti, ma un comune desiderio di comunione; è stata un’esperienza di vicinanza col vescovo Carlo che ha condiviso i momenti di cammino e di fraternità; è stata una bella esperienza di accoglienza da parte delle parrocchie romane che hanno aperto le loro porte per offrire non solo un tetto sotto il quale dormire, ma il dono il della fraternità.