Giornata di festa per i detenuti e le loro famiglie

Si è svolta nella mattinata di sabato 6 aprile, all’interno della Casa Circondariale di Gorizia, la festa di Primavera, la prima attività dell’anno dedicata ai detenuti e alle loro famiglie.
Massimo Bressan della Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia del FVG, con il Comitato di Gorizia della Croce Rossa Italiana, l’Associazione Insieme si può e con l’indispensabile collaborazione della direzione dell’Istituto, in particolare della Direttrice Caterina Leva, della funzionaria dell’Area Giuridico Pedagogica dott.ssa Margherita Venturoli e degli agenti di Polizia Penitenziaria, hanno organizzato questo momento di festa e giochi per celebrare l’inizio della bella stagione.
Nel cortile interno dell’Istituto, addobbato a festa per l’occasione, questa volta è stato il Mago Mark ad essere impegnato nell’animazione e con i suoi giochi di prestigio, che hanno incantato grandi e piccoli.
Una mattinata quindi trascorsa all’insegna della gioia, in particolare per chi ha avuto l’opportunità di rivedere il padre per la prima volta da quando si trova ristretto in carcere.
Ma arriva inevitabilmente il momento in cui il portone, che si era aperto per unire il dentro con il fuori, si deve riaprire per dividere nuovamente il fuori dal dentro.
E così il volto di un ragazzino viene improvvisamente rigato da grosse lacrime di un pianto silenzioso e composto ma che trasmette tutto il dolore della situazione che sta vivendo quell’adolescente. Una bambina in braccio alla madre viene invece travolta da un pianto disperato, quando si rende conto che è giunto il momento di separarsi dal padre.
Momenti che non lasciano indifferenti i volontari presenti ma neanche gli operatori del carcere, seppure non nuovi dal vivere situazioni simili. Ovviamente è un momento difficile anche per i padri, che devono nuovamente separarsi dai figli, mogli e compagne.
Un bambino sorridente, con la mano protesa verso il padre per un gesto di saluto, riesce a spezzare l’emozione di tutti con un rassicurante “non piangere, papà!”.
Con questa iniziativa, si rinnova anche quest’anno la volontà dell’Istituto di Gorizia e dei volontari, di creare momenti di socializzazione tra genitori e figli, che superino le barriere istituzionali legate ai colloqui settimanali che normalmente si svolgono nella stanza a questo adibita, dove l’intimità padre/figli è necessariamente condizionata dalla presenza di altri detenuti impegnati nei colloqui con i loro familiari, con le loro voci e le loro storie che si sovrappongono.
In queste attività destinate in modo esclusivo ai padri detenuti e ai loro figli e alle loro compagne, viene offerta loro la possibilità di vivere alcuni momenti di “normalità”, come possono essere dei giochi, degli abbracci, delle risate, nell’ottica che se i padri stanno scontando la pena per dei reati commessi, ai loro figli va data per quanto possibile l’opportunità di mantenere la normalità del rapporto padre/figlio senza privarli totalmente dei momenti gioiosi e per i detenuti, diventano l’occasione per vivere la loro genitorialità in modo più diretto e completo rispetto ai consueti colloqui settimanali.
Altri momenti come questi sono già stati previsti nel Progetto di Istituto 2024 della Casa Circondariale di Gorizia, documento che tutti gli Istituti Carcerari sono chiamati a redigere ogni anno, con il coinvolgimento delle altre istituzioni che operano nel singolo carcere (come ad esempio l’Azienda Sanitaria), i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), il Cappellano dell’Istituto, i volontari e le associazioni che sono impegnate a coadiuvare la funzione ultima della pena, che come recita l’art. 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, deve “tendere alla rieducazione del condannato”. Documento che viene poi presentato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Un ringraziamento speciale va rivolto a Marco Ampola, in arte “Mago Mark”, che ha accolto con entusiasmo l’invito a mettersi gratuitamente a disposizione per questa iniziativa.