La Cresima in carcere impartita ad un detenuto

Lo scorso 26 novembre, presso la Casa Circondariale “Angiolo Bigazzi” di Gorizia, durante la Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’arcivescovo Redaelli e dal cappellano del carcere don Paolo Zuttion, è stato impartito il Sacramento della Cresima ad un detenuto.
La Santa Messa è stata molto sentita e partecipata; presenti il nuovo direttore Caterina Leva, l’educatrice Margherita Venturoli, oltre a un nutrito gruppo di aderenti del Rinnovamento nello Spirito Santo. Tutto ciò è stato il culmine di un percorso di fede maturato nel tempo, e desiderato fortemente da uno degli ospiti che, lo scorso anno, ha chiesto di essere preparato per ricevere questo Sacramento.
È stato quindi accompagnato spiritualmente dal nostro fratello del R.n.S. Roberto de Martino che, per diverse settimane, è andato a trovarlo per seguirlo nel percorso catechetico e condurlo alla scoperta dei doni dello Spirito Santo. Questa la testimonianza di Roberto:
“Il carcere è un luogo che ti mette in crisi, così come lo è stato ascoltare le parole di un detenuto, della sua vita sbagliata e della sua voglia di rinascita. Si soffre e si prega, è così che nasce un’amicizia.
Gesù è veramente presente in chi è considerato ultimo dalla società, perché mi costringe a farmi piccolo, abbassandomi per imparare un po’ di umiltà mettendomi dietro a chi, rispetto a me, è chiuso in carcere”.
Molto bello il tempo dell’attesa e della preparazione alla Festa e lui, il cresimando, era pieno di gioia per questo momento importante per la sua vita spirituale.
Quel giorno eravamo tutti un cuore solo: è stata una cerimonia ecumenica e interreligiosa, perché vissuta insieme ai moltissimi ospiti del carcere di varie confessioni e religioni. Il Vescovo lo ha percepito e testimoniato, con parole che hanno messo in risalto l’amore di Dio:
“Se diciamo di amare Dio, lo si vede nell’amore fraterno”.
Al termine ha testimoniato che è stata la più bella Cresima che ha presieduto.
Bellissima la festa e bellissima cerimonia, allietata da un coro di Gradisca.
Il cresimato, felice, unto dallo Spirito ed emozionato, ha ringraziato il Signore per questa opportunità e noi partecipanti abbiamo sentito lo Spirito Santo scendere su ognuno di noi.
È stato un momento di comunione e condivisione, come auspicio di una maggiore attenzione e cura verso le persone che vivono questo periodo difficile della vita.

Michela Moretti