Campanari a scuola da ormai 35 anni

A novembre, dopo la festa di San Martino, a San Lorenzo Isontino è tempo di campane. Con i primi freddi e le imposte delle case ben chiuse, sull’alto del campanile non c’è timore di disturbare e per un’oretta la cella campanaria si trasforma in una vera e propria palestra a cielo aperto. Come la scuola di musica ha le sue aule per le prove, così anche per i campanari c’era la necessità di avere un luogo e un tempo per potersi allenare e per poter avvicinare persone nuove.
Fu così che 35 anni fa Giovanni “Vanni” Marega ebbe l’intuizione di realizzare un “corso” per scampanotadôrs, il primo in assoluto in regione, con il sostegno e l’approvazione del parroco di allora don Nino Bearzot, del parroco di oggi don Bruno Sandrin e con il beneplacito dell’amministrazione comunale. Da allora questo appuntamento è divenuto una tradizione che si è rinnovata anno dopo anno e San Lorenzo oltre a poter vantare sempre una ottima squadra di scampanotadôrs, è divenuto un punto di riferimento per tutto il Goriziano, perché proprio qui si sono formati moltissimi ragazzi e giovani anche di altri paesi e località.
Vanni Marega, socio fondatore dell’associazione, è un vero punto di riferimento per generazioni di scampanotadôrs, maestro di campane e di vita. Il suo impegno, negli anni, si è riversato anche nella ricerca storica con diverse pubblicazioni che descrivono il campanile, la chiesa ed il territorio di San Lorenzo, di cui Vanni è attento conoscitore. Nel 2011 è stato insignito dall’arcivescovo mons. Dino De Antoni del cavalierato di San Silvestro Papa.
Il corso di quest’anno – 35^ edizione – inizierà mercoledì 15 novembre alle ore 17.30 e proseguirà ogni settimana sino al 14 febbraio 2024. É rivolto sia a ragazzi e giovani con il desiderio di avvicinarsi per la prima volta al mondo delle campane, sia agli allievi degli anni precedenti che desiderano perfezionare la loro formazione.
Andrea Nicolausig

 

Campanile di Chiopris: presentato il volume

Una storia particolare è quella delle campane di Chiopris. Tre bronzi che suonano ininterrottamente dal 1868 è un piccolo miracolo dalle nostre parti, considerando le due guerre mondiali con le varie requisizioni di campane che si sono susseguite. Infatti, sono veramente rari i concerti di campane che si sono preservati nella loro interezza sino ad oggi.
Il libro intitolato “Il campanile di Chiopris”, edito dal Comune di Chiopris Viscone, dalla parrocchia di San Michele Arcangelo e Zenone e dall’associazione Campanari del Goriziano ha desiderato raccontare questa storia e proporla ai lettori. L’idea era nata in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni delle campane, quando Chiopris aveva ospitato la 12^ Festa dei Campanari del Goriziano. Dopo alcuni anni di ricerca, grazie anche all’ottimo riordino dell’archivio parrocchiale, è stato possibile presentare la pubblicazione che raccoglie saggi di Loris Donda, pre Moris Tonso, Vanni Feresin e Ferruccio Tassin.
Così la sera del patrono San Michele Arcangelo, nel 155° delle campane, la comunità di Chiopris ha potuto sfogliare la pubblicazione corredata da immagini che rendono piacevole la lettura e consentono di vedere i vari mutamenti che nel corso del tempo hanno modificato, ad esempio, la cipolla ad elmo del campanile o la centa davanti alla chiesa. Interessante l’elenco di tutti i campanari originari di Chiopris, e la foto di tutti quelli presenti nel 2004 alla prima messa del chiopresano don Moris, diversi dei quali oggi non ci sono più. Nel corso della serata, coordinata da Mirko Bevilacqua, sono intervenuti il sindaco Perusin, il parroco don Basso, il presidente dell’associazione Nicolausig, l’architetto Pantanali e l’archivista Feresin.