Riesecuzione dopo 100 anni della messa per S. Lorenzo

È il 16 luglio 1923 quando il compositore e musicista Guglielmo Mattioli conclude, pochi mesi prima della sua morte, la “Messa solenne in onore di San Lorenzo”, op. 173, che viene “composta espressamente per la chiesa parrocchiale di Ronchi”. Un omaggio preciso alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo e alla comunità ronchese dal musicista emiliano per uno scopo dalla solenne tenerezza: ricordare il figlio Giovanni morto il 5 ottobre 1916 “sul Carso per ferite riportate in combattimento” (Albo d’oro Emilia II, vol. VIII). Giovanni, classe 1894 e terzo di tre figli, aveva finito la propria esistenza da Sottotenente di Complemento nella 131 Batteria Bombardieri sulle alture di Selz. Sepolto in uno dei tre cimiteri militari presenti sul territorio ronchese, con ogni probabilità, anche se le fonti biografiche non lo citano espressamente, avrà ricevuto la visita del padre alla cui vista il territorio bisiaco si presentava ancora totalmente violato fisicamente, dal Carso bruciato e scavato fino ai paesi distrutti, e nel tessuto sociale. Così la chiesa arcipretale di San Lorenzo si presentava senza campanile e semidiroccata. “Forse la suggestione di questa visione ha ispirato l’idea di una composizione sacra che, nel tipico stile del tempo, non si getta in toni drammatici ma, nella dignità di un lutto personale, dimostra una calma armonia. Probabilmente il Mattioli, guardando alla necessità di comporre qualcosa anche in vista della nuova consacrazione dell’altare maggiore, avvenuta il 1° settembre 1923, si era deciso a unire le due esigenze”, racconta Ivan Bianchi, organista della chiesa di San Lorenzo. Lo stesso Bianchi ha ritrovato, qualche mese fa, nella sagrestia vecchia, gli spartiti per organo, coro e orchestra dell’intera composizione del Mattioli. Il 9 agosto alle 19 quella stessa messa sarà riproposta alla comunità in un volume che ne raccoglie la ristampa anastatica e la trascrizione, effettuata dalla musicista e compositrice Maria Beatrice Orlando e finanziata dalle Onoranze Funebri Bertogna di Michael Bertogna. Il concerto che seguirà la presentazione, la stessa sera, è stato organizzato dalla parrocchia ronchese assieme all’associazione culturale e ricreativa slovena Jadro. “La “Messa solenne in onore di San Lorenzo” comprensiva di Credo, presenta una forma ciclica, con temi ricorrenti nelle diverse parti della stessa. Nel Kyrie il tema principale, costituito da un frammento scalare ascendente, viene enunciato per la prima volta. Questo viene poi ripreso, in forma variata o nascosta, nelle successive sezioni della composizione”, racconta Maria Beatrice Orlando. “Dal punto di vista armonico, si percepisce un gusto derivante dalla scuola organistica francese, nello specifico quella franckiana, con modulazioni a toni lontani, appoggiandosi alle affinità di terza e agli omonimi maggiori o minori, com’era uso del tempo, con un’armonia ricca di note estranee agli accordi, che manifestano un sentore moderno, pur non discostandosi dalla tradizione e mantenendo la solennità necessaria a celebrare un momento così personale della vita del Mattioli. Il compositore, da virtuoso dell’organo, è preciso nelle indicazioni metronomiche e segna in partitura anche i cambi di manuale e i registri, quali l’uso frequente della Voce celeste e della Viola. Dalla scrittura per le voci e dal dettaglio del manoscritto, emerge la sua abilità di fine orchestratore, rendendo questa Messa un prezioso capolavoro locale”, conclude Orlando.Resta il fatto che la composizione, corredata da un Offertorio solenne (op. 169) e dall’orchestrazione per archi e fiati, eseguita dalla schola cantorum ronchese per anni, quasi un secolo fa viene riposta negli armadi dell’archivio. Solo a fine 2021 l’intero faldone riemerge dalla polvere, in tempo per poter festeggiare, così, il secolo di vita. Grazie alla lungimiranza di una serie di persone ed enti, dalla parrocchia arcipretale dei Santi Lorenzo e Domenica, con il parroco, monsignor Ignazio Sudoso, che ha consentito la ristampa, alle Onoranze Funebri Bertogna, nella persona del titolare Michael Bertogna che l’ha sostenuta economicamente, fino alla rivista Nuova Iniziativa Isontina, guidata dal direttore Ivan Bianchi e dal vicedirettore Salvatore Ferrara, che l’ha pubblicata, può dirsi salvata dall’oblio. I festeggiamenti per il patrono San Lorenzo, diacono e martire, proseguiranno, poi, il 10 agosto con la Solenne concelebrazione eucaristica delle 10.30, anticipata dal solenne scampanio dei Campanari del Goriziano che inizieranno il concerto alle 9.30 dal campanile. Alle 10.30 la Santa Messa, alla presenza dei delegati dei comuni gemellati, sarà celebrata da don Bogdan Vidmar, delegato episcopale per la diocesi di Koper/Capodistria per l’importante appuntamento di Go!2025. Un segno importante per la comunità ronchese che vuole essere parte attiva nel processo di realizzazione degli eventi, laici e religiosi, della Capitale Europea della Cultura. Un gesto anche di conferma della vicinanza della parrocchia ronchese alle gemellate Wagna e Metlika. La messa sarà accompagnata dal coro Sacri Cantores Theresiani diretto da Vanni Feresin che eseguirà la Messa Cerviana di mons. Lorenzo Perosi e brani popolari.Seguirà, sotto gli alberi della vicina area verde parrocchiale, un momento conviviale.