Un nuovo annuncio per i nostri tempi nuovi e complessi

Anche quest’anno la festa patronale a San Canzian d’Isonzo, celebrata mercoledÌ 31 maggio, è stata ricca di iniziative che hanno coinvolto la comunità nelle sue componenti civili e religiose. Nel primo pomeriggio, presso l’oratorio di San Canzian, il cindaco Claudio Fratta e il sindaco di Sant Kanzian am Klopeiner See, Thomas Krainz, hanno sottoscritto l’atto di conferma del patto di gemellaggio siglato nel 2003. Presenti anche l’assessore Flavia Moimas, alcuni membri dell’Amministrazione attuale e della precedente, il Consigliere regionale Enrico Bullian, Sergio Cosolo presidente dell’ANPI, una rappresentanza dei costumi bisiachi e una delegazione da Divaccia, che rinnoverà il patto nel 2026. Dopo i saluti del parroco don Francesco, nella sua introduzione, Fratta ha ricordato che il primo documento è stato siglato in concomitanza con l’apertura dell’anno giubilare della chiesa di San Canzian che celebrava allora i 1700 anni dal martirio dei Canziani. Il patto, siglato dall’allora sindaco Pizzoni e dal borgomastro Krainz, ha ufficializzato un’amicizia iniziata qualche anno prima, proprio grazie alla condivisione dello stesso culto e quindi delle stesse radici delle due comunità. Il rinnovo di oggi, continua il Sindaco, vuole ribadire l’importanza dei valori di fratellanza e di pace che muovono ogni agire comune nonché proporsi come modello di integrazione sociale e culturale con particolare attenzione alle nuove generazioni. Principi ampiamente condivisi anche dal Sindaco austriaco, dalla rappresentanza slovena e da tutti gli ospiti presenti, che a vario titolo e in momenti diversi, hanno dato il loro contributo affinché il patto di gemellaggio rimanga un punto di forza nel programma delle diverse amministrazioni. Sempre organizzata dall’Amministrazione comunale, è seguita l’inaugurazione del nuovo percorso narrativo del progetto “Isonzo XR” dedicato al martirio dei fratelli Canziani realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia nell’ambito del progetto “CariGo Green”. Il presidente Alberto Bergamin ha sottolineato come si sia voluto inserire il territorio in un processo di fruizione dei siti culturali, del recupero delle radici storiche in modo tale che la realtà marginale di San Canzian, possa diventare centrale per la storia dell’intera zona e delle sue radici cristiane. Scaricando l’App “Isonzo XR” si viene guidati, attraverso la modalità storytelling, lungo un itinerario diviso in audio capitoli georeferenziati per rivivere, in modo immersivo e coinvolgente, la storia del Martiri fino al momento del loro martirio avvenuto il 31 maggio 304 d. C., anno in cui l’imperatore Diocleziano ha esteso la persecuzione dei cristiani anche ai bambini, come sottolineato da Mons. Belletti. Il percorso selezionato è lungo circa 20 chilometri e copre un tratto della via Gemina, l’antica strada romana che collegava Aquileia alle Acquae Gradatae. Inizia ad Aquileia, passa da Fiumicello ed arriva a San Canzian proseguendo in direzione di Staranzano fino ad arrivare ai laghetti di Dobbia. E’ percorribile in bicicletta in circa 3 ore oppure a piedi. Successivamente è intervenuto Mons. Mauro Belletti come consigliere di indirizzo della Fondazione ed esperto in materia nonché ex parroco di San Canzian. Ha ricordato gli eventi principali che hanno portato al ritrovamento degli scheletri, al loro studio e alla loro attribuzione ai tre martiri evidenziando anche le corrispondenze tra la Passio e le fonti materiali ritrovate. Ciò ha dato dignità storica alle figure dei Santi Canziani, fino ad allora confinati nella leggenda e affidato alla Chiesa di Aquileia uno straordinario dono ossia le uniche reliquie certe di martiri aquileiesi, venerati anche all’estero. Essi sono considerati Santi d’acqua e anticamente invocati affinché piova in città oppure per richiedere protezione quando si utilizzavano le esondazioni a difesa del territorio. Il progetto CariGo Green è stato avviato nel 2018, ed è supportato da tre concetti fondamentali, ha proseguito il Direttore generale, Rossella Digiusto. Essi si possono focalizzare nella sostenibilità, nel paesaggio e nelle nuove tecnologie al fine di valorizzare adeguatamente il patrimonio storico, culturale e paesaggistico anche in chiave turistica e in vista di Go 2025. Presente alla conferenza anche Enrico Degrassi, CEO di Ikon, partner tecnologico per il progetto. Alle 18, preceduta da un festoso scampanio, è iniziata la solenne celebrazione liturgica presieduta dal parroco don Francesco Maria Fragiacomo, animata dai cori riuniti di San Canzian e Begliano diretti dal M.o Dorino Fabris e accompagnati dal M.o Ivan Bianchi. Una celebrazione particolare che ha visto anche la partecipazione delle delegazioni di San Canzian d’Isonzo, Sant Kanzian am Klopeiner See e Divaccia. Nell’omelia, il parroco, ricordando il sacrificio estremo offerto dai giovani Santi Canziani, ha evidenziato come i giovani di oggi, seppur forti ed entusiasti, siano fragili all’interno di una società che non permette loro di trovare il senso per una vita piena. Solo un nuovo annuncio capace di cogliere degli aspetti del Vangelo che non siano stati ancora messi in evidenza, può offrire una risposta in questi tempi nuovi e complessi. Usando una similitudine, don Francesco ha proseguito dicendo che che così come la morte del seme diventa la condizione necessaria per compiere un passaggio e diventare spiga, così l’uomo è stato creato per diventare figlio di Dio. Il suo peccato non è non diventare spiga ma rifiutare di passare rimanendo solo creatura concentrata a sopravvivere. La vita eterna non è quindi il premio ma è la conseguenza di quello che siamo diventati attraverso i passaggi della vita che ci avvicinano alla santità, il disegno di Dio per ciascuno di noi. Questa è l’opera d’arte che hanno realizzato i martiri diventando seme per la vita nuova, e che anche noi, con l’aiuto di Dio, possiamo realizzare. Alla fine della celebrazione, i fedeli presenti hanno accompagnato in processione, le reliquie di Canzio, Canziano e Canzianilla lungo le strade del paese fino al monumento che ricorda il luogo del loro martirio. Sono stati letti e meditati alcuni passi della Passio Martyrum alternando canti e preghiere. Il corteo in processione è quindi ritornato in chiesa per ricevere la solenne benedizione. Un momento conviviale ha concluso la giornata dedicata ai Santi Canziani, “pietre vive” vivificate da Cristo, speranza per gli uomini di ogni tempo.