Pasqua a Cormons: guardiamo in alto per accorgerci dei segni di Dio

Come la donna dell’unzione di Betania così tanti discepoli di Gesù della Collaborazione Pastorale cormonese hanno deciso di dedicare del proprio tempo all’interiorità vivendo la liturgia del triduo Pasquale, che come ricorda sempre il parroco monsignor Paolo Nutarelli, è un’unica liturgia divisa nei tre momenti del Giovedì Santo, Venerdì Santo e Sabato Santo.Nella Santa Messa in Coena Domini il parroco ha riflettuto sui segni del pane, del vino, del catino, della brocca del grembiule e dell’asciugatoio: i simboli dell’Amore di Dio. Don Paolo ha detto: “In effetti Gesù ha regalato tutto: il suo tempo e le sue energie, la sua misericordia e la sua compassione, la sua lotta contro il male e contro ogni ipocrisia, la sua difesa dei piccoli e degli abbandonati. In ultimo ha donato anche il suo corpo, la sua stessa esistenza.”Rivolgendosi ai giovani che la prima domenica di maggio riceveranno il Sacramento della Cresima, e che, tranne uno di loro, hanno rifiutato di l’invito di essere i discepoli per il rito della lavando dei piedi, perché si ritenevano non all’altezza ha detto: “Anche i piedi del traditore sono passati tra le mani del Figlio di Dio. Se vuoi sapere chi è Dio, fatti abbagliare dalla bellezza del figlio di Dio che non castiga, non spara sentenze e non giudica. Lasciati rapire il cuore da quel amore disarmato e disarmante”. Ha invitato i giovani cresimandi, e tutti i giovani, a dare a Dio del tempo e lasciarsi corteggiare da Lui.  “L’incontro con Lui non è come il “fast-food” dove passi e tutto è già pronto, precotto e impacchettato.  Donagli il tuo tempo, il migliore della giornata e non gli avanzi o i ritagli.”Al termine della Celebrazione Eucaristica il Santissimo Sacramento è stato posto in una delle sale attigue al Duomo dove è stata allestita la Tenda dell’Eucarestia. Durante la notte molti cormonesi hanno vegliato a turno un’ore davanti a Gesù e alcuni giovani del gruppo scout, dell’Azione Cattolica e altri giovani hanno dormito in una sala accanto alla tenda dell’Eucarestia. La mattina del Venerdì Santo sono state proclamate le Lodi proprio nella Tenda dell’Eucarestia davanti al Santissimo Sacramento. La Liturgia del Triduo Pasquale è continuata in silenzio la sera con l’Azione Liturgica. Al termine della quale i giovani dell’Azione Cattolica, del gruppo scout e gli animatori del Ric Cormòns hanno organizzato per la comunità parrocchiale la Via Crucis sul Monte Quarin. I giovani hanno riflettuto sull’essenzialità, sulla coerenza e su cosa significa avere il coraggio di essere rivoluzionari e controcorrente. Il silenzio e l’oscurità che hanno caratterizzato la fine della celebrazione del Giovedì e l’Azione liturgica del Venerdì sono diventate luce, colori ed esplosione di canti nella terza parte della liturgia del Triduo Pasquale, il Sabato Santo. Un’altra volta, ancora, le comunità cristiane della Collaborazione Pastorale cormonese hanno sentito l’annuncio della Risurrezione di Gesù. Nel racconto di Marco, in particolare, c’è una domanda: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” Questa è l’unica domanda che le donne hanno in testa, ma l’evangelista Marco chiede di cambiare la domanda invita dice donpi “ad alzare lo sguardo: il contrario è tenerlo “basso”, rivolto alle cose per terra, quasi un ripiegamento su noi stessi. La Risurrezione non può essere compresa se il metro di valutazione rimango io, il mio mondo, le mie cose.” Infine il parroco ha invitato a “comprendere che dobbiamo fare i conti con i nostri limiti e le nostre incertezze, senza scoraggiarci, ma avendo il coraggio di andare avanti nonostante dubbi ed incertezze.” Marco racconta, infatti, che anche le donne fuggono dal sepolcro piene di spavento.