La Lettera pastorale 2015/2016

Nel nostro essere Cristiani, spesso sono molte le domande che ci poniamo sul nostro agire, sul nostro modo di essere fedeli, sul nostro modo di porci verso la Chiesa e verso gli altri.Nella Lettera Pastorale 2015/2016, presentata in questi giorni da monsignor Redaelli, ci si interrogherà e si indagherà insieme proprio su “Chi è il cristiano”.La Lettera muove i suoi passi partendo dal Vangelo di Luca, scelto perché, come raccontato dal vescovo Carlo, “pensato diversamente da Matteo e da Marco, e questo lo dice già all’inizio al destinatario, Teofilo, un lettore immaginario che rappresenta in sé ogni cristiano”. Teofilo infatti si rivolge a Luca dicendogli di conoscere la sua vicinanza all’apostolo Paolo e il suo “essere preciso, il riflettere sulle cose”. Luca racconta la storia di Gesù, la sua vita, le sue parole, i suoi gesti, la sua morte e resurrezione con molta precisione, dopo aver svolto accurate ricerche, aver ascoltato i testimoni oculari, aver esaminato e valutato le raccolte di detti e fatti di Gesù che circolavano nelle prime comunità cristiane. Luca non presenta delle verità astratte ma una persona: Gesù. A Teofilo lo stesso evangelista dirà di ripercorrere la sua vita, dalla sua nascita, mettendosi “dietro” a Gesù per capire chi lui fosse e chi sono – ieri come oggi – i Cristiani. “Tra le altre cose – ha aggiunto monsignor Redaelli – il Vangelo di Luca è conosciuto anche come il “Vangelo della Misericordia” e, nell’anno del Giubileo legato proprio alla Misericordia, è apparso opportuno come guida. In diocesi si nota un’accresciuta attenzione alla parola di Dio, pertanto la Lettera Pastorale si propone come strumento di aiuto alle persone e alle comunità per fare un “salto di qualità” alla luce del Vangelo; non per risolvere i problemi quotidiani ma per creare una mentalità cristiana che dia spazio poi all’impegno per le scelte concerete”.Il ciclo delle messe domenicali nel nuovo Anno Liturgico sarà proprio il Vangelo di Luca, all’interno del quale, come diocesi, ci si soffermerà in particolar modo sul tema dell’iniziazione cristiana: “sulla base di un’indagine svolta sul territorio diocesano – ha proseguito Redaelli – è emerso che sono cambiati radicalmente i metodi di evangelizzazione, la proposta tradizionale di catechismo non è più sufficiente, perché molti non sono più battezzati la Comunità cristiana si deve “attrezzare” in maniera nuova, per aiutare adulti e bambini a diventare cristiani, offrendo un cammino rinnovato di vita cristiana, che porti ad esserlo a tutto tondo, in tutti i campi”.Tante saranno anche le iniziative per l’Anno del Giubileo della Misericordia: “ci collegheremo con il cammino della Chiesa universale e regionale – ha annunciato il vescovo -. A Monfalcone verrà organizzato, il 23 aprile, il Giubileo del mondo del Lavoro, con interventi da tutta la Regione. Ci sarà poi l’apertura della Porta Santa a Gorizia, il prossimo 12 dicembre, con un percorso che partirà dalla chiesa dei Cappuccini e arriverà al Duomo, dove verrà aperta la Porta durante una veglia notturna con la lettura completa del Vangelo di Luca. Domenica 13 dicembre sarà aperta la Porta Santa ad Aquileia, mentre il terzo santuario giubilare si troverà a Barbana”. Tra le altre iniziative si colloca anche l’idea di realizzare un’”oasi della Misericordia”: in tre o quattro realtà della diocesi avere dei punti – non necessariamente nelle chiese – dove, a determinati orari, ci sia la presenza di un sacerdote, o un diacono, un religioso, o ancora un laico, disposto ad ascoltare le persone, non per confessare ma per ascoltare e confrontarsi. “Ulteriore idea – ha concluso – è di compiere un’opera di Misericordia diocesana che resti come Segno del Giubileo, magari incrociando qualche realtà non ancora coperta a livello diocesano”.La Lettera Pastorale 2015/2016, al momento già disponibile in Italiano, verrà presentata venerdì 25 settembre nella sua traduzione in Sloveno e, entro il mese di novembre, sarà disponibile anche in Friulano.