La Giornata nazionale del Ringraziamento ad Aquileia

La Conferenza Episcopale Italiana ha predisposto che la celebrazione della 67a Giornata Nazionale del Ringraziamento sia celebrata nella Basilica di Aquileia, nell’Arcidiocesi di Gorizia. La scelta della nostra Regione ha riempito di grande soddisfazione il mondo agricolo friulano unitamente alle associazioni di categoria che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa, Acli Terra, Coldiretti, Fai Cisl, Feder-Agri Mcl e Ugc Cisl.

Il programmaLa Giornata si articola in due momenti: sabato mattina 11 novembre con un Convegno sul tema del Messaggio dei vescovi che verrà ospitato dal Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli, e domenica 12 novembre, nella Basilica di Aquileia con la celebrazione solenne della S.Messa. Dopo la benedizione dei trattori e delle macchine agricole che si terrà sul sagrato della Basilica, si potrànno quindi visitare gli stands con i prodotti tipici allestititi dalle nostre imprese agricole.

La storiaDal 1951, in Italia, nella seconda domenica di novembre, si celebra la Giornata del Ringraziamento.Promossa per iniziativa congiunta della Coldiretti, di cui era Presidente Paolo Bonomi, e delle Associazioni cristiane Lavoratori Italiani, di cui era Presidente Ferdinando Storchi, è stata celebrata puntualmente ogni anno.Bonomi e Storchi provenivano dalla formazione acquisita nell’Azione Cattolica.Erano due personalità del Nord Italia, dove l’industria aveva già nel 1951 solide e storiche radici; tuttavia avvertivano che l’Italia d’allora, che stava percorrendo un cammino difficile per riprendersi dalle conseguenze della guerra e procedere verso la via dello sviluppo, aveva bisogno di crescere in modo organico e nella collaborazione tra due settori, agricolo e industriale, mentre si stava realizzando la riforma agraria che chiedeva all’industria mezzi indispensabili per lo sviluppo agricolo.

Il senso del celebrareUn segno specifico è da riconoscere nella data prescelta, l’11 novembre, che nella tradizione agricola-rurale coincide con la chiusura dell’annata agraria e con il rinnovo dei contratti.Nel quadro delle voci di mettere in bilancio si pensò di inserire anche quelle del ringraziamento al buon Dio per i frutti della terra, aggiungendo la preghiera rivolta al Padre celeste di benedire il lavoro che l’uomo dedica ai campi. La Giornata del Ringraziamento ebbe fin dall’origine un esplicito contenuto religioso ed ecclesiale, con la speranza che anche i non addetti ai lavori agricoli partecipassero alla preghiera, visto che la varietà dei prodotti agricoli è a beneficio di tutti per l’alimentazione.Nel 1974, la Conferenza Episcopale Italiana faceva propria l’iniziativa della Giornata del Ringraziamento e la proponeva a tutta la Chiesa Italiana, come momento di preghiera ma anche di riflessione e di solidarietà verso le preoccupazioni e i problemi che assillano il mondo del lavoro agricolo.La Chiesa Italiana esprimeva gratitudine alla famiglia contadina per la coltivazione e la custodia della terra, e voleva essere vicina alle fatiche e ai problemi che l’agricoltura affrontava all’interno di un eco-sistema molto delicato.Quest’anno, non sono mancati motivi di preoccupazione: una moltitudine di scosse di terremoto con la loro carica di morte e di distruzione, hanno sfregiato la bellezza di numerosi territori nelle province del Centro Italia, eccezionali eventi meteorologici hanno assunto particolare gravità, come la prolungata siccità che ha danneggiato i raccolti, così come le grandinate estive che hanno flagellato vigneti e frutteti. Non si sono attenuati, in vasti territori boschivi, gli effetti provocati dal triste fenomeno degli incendi, frequentemente dolosi.

Il Messaggio dei VescoviOgni Giornata del Ringraziamento viene accompagnata da un messaggio che i Vescovi consegnano alla Chiesa Italiana, e che quest’anno porta il titolo: “La terra ospitale, esperienze di sviluppo della mobilità umana”. E’ un tema che richiama l’uomo creatura responsabile e ospitale, che collega la coltivazione della terra con l’ospitalità, che propone la terra come spazio di accoglienza. E’ un’occasione per esplorare le esperienze promettenti in atto, e per far crescere la consapevolezza in merito al patrimonio materiale e immateriale, fatto di bellezze storico-paesaggistiche, di attività agricole compatibili con l’abitare e lavorare la terra a favore di un modello di sviluppo attentoall’ambiente, alla biodiversità e alla fraternità.