Il Giro ritorna sul tremendo Zoncolan

È stato presentato il Giro d’Italia numero 101 che partirà il 4 maggio per concludersi il 27 ai Fori Imperiali a Roma. Suggestive saranno sicuramente sia la partenza con la cronometro individuale a Gerusalemme che la sua conclusione nella città eterna. Un Giro duro fin dal principio che vivrà altri traguardi da panorami mozzafiato. Infatti dopo la la tre giorni in terra israeliana, la carovana sbarcherà in Sicilia dove il 9 maggio la Valle dei Templi farà da scenario della Agrigento-Santa Ninfa, mentre il giorno dopo il primo arrivo in salita porterà i corridori sull’Etna. Domenica 13 maggio si arriverà invece sul Gran Sasso a Campo Imperatore. Ma saranno poi le tappe alpine la resa dei conti fra chi vorrà ambire alla maglia rosa finale. Prima però il 16 maggio la tappa avrà il suo via da Assisi. Il 19 maggio, nella prima delle due tappe friulane, la corsa partendo da San Vito al Tagliamento arriverà sullo Zoncolan, la salita più dura d’Europa, dove avremo il primo e forse anche decisivo scossone alla classifica. Il giorno dopo da Tolmezzo la carovana punterà verso Sappada. Poi il 22 maggio, nella cronometro da Trento a Rovereto di 34,5 chilometri, se Froome arriverà in maglia rosa potrà essere la tappa della sua consacrazione, anche se da giovedì 24 a sabato 26 è in programma un trittico da far tremare i polsi. Prima l’arrivo in quota a Prato Nevoso; il giorno dopo una tappa dove i corridori affronteranno 4,5 chilometri di dislivello con la cima Coppi sul Colle delle Finestre e i suoi 9 chilometri di sterrato prima di arrivare al traguardo sullo Jafferau. Il sabato, prima della passerella romana della domenica, altra tappa di alta montagna da Susa a Cervinia. Sarà un giro per scalatori dove come già detto vedrà alla partenza anche il dominatore delle ultime edizioni del Tour, Chris Froome, l’anglo-keniota e la sua squadra, il Team Sky sbarcherà per la prima volta alla corsa rosa. Da capire se verranno per preparare la corsa francese, oppure per tentare la doppietta Giro-Tour che consacrerebbe il corridore britannico nella ristretta cerchia dei grandi del ciclismo, anche se probabilmente lo è già. E già che ci siamo il 2018 sarà il ventennale dell’ultima volta in cui un ciclista è riuscito nella doppietta. Quindi sarà anche l’occasione per ricordare con affetto Marco Pantani. Detto di Froome, chi potrà insidiarlo dopo il ritiro di Contador e la quasi certa assenza di Vincenzo Nibali che punterà alla maglia gialla? Noi ci giocheremo la carta Fabio Aru, anche se non c’è la conferma ufficiale della sua presenza, mentre ci sarà sicuramente il vincitore della passata stagione, il francese Tom Dumoulin, probabilmente il più accreditato a contendere la vittoria a Froome stesso.