Verso il rinnovo dei C.pa.pa. anche nel decanato

Domenica 5 novembre, si rinnoveranno – come in tutta la diocesi – anche i consigli pastorali delle parrocchie del Mandamento Monfalconese. Cosa tenere dunque presente in vista di questa occasione? Non si tratta certamente di elezioni fatte a seguito di una campagna elettorale ma si intende tenere presente innanzitutto che si sta parlando di un gruppo di persone che agirà con il segno della fratellanza cristiana, Il consiglio sarà rappresentativo, dovrà essere collaborativo e corresponsabile. I compiti: progettare fattivamente, coordinare e seguire le iniziative in modo da verificare l’andamento delle attività proposte. Il C.Pa.Pa,  dovrà essere capace di esprimersi in maniera corale. La sfida sarà quella di saper dare spazio a varietà e diversità. Tutti avranno modo di esternare le proprie capacità anche a nome del resto della comunità che non presiede direttamente di persona le assemblee. In comunione, tutti i consiglieri saranno perciò chiamati a studiare, esprimere valutazioni e piani operativi alla luce degli insegnamenti di Gesù e della sua Parola. Saranno indicate persone secondo l’età (giovani e adulti) e rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali ma il numero non è chiuso e limitato perché il parroco potrà indicare altri individui ai quali affidare determinate tematiche o ambiti occupazionali a favore del cammino parrocchiale. Di cosa c’è bisogno allora? Di impegno e servizio.Del rendersi disponibili verso il prossimo e della propria comunità che si allarga perché non ha confini e barriere (oltre il decanato, in diocesi o fuori provincia). Appuntamento allora per la prima domenica di novembre (per chi non potrà anche, nella giornata di sabato), in tutte le parrocchie del decanato di Ronchi, Monfalcone e Duino – Aurisina saranno disponibili le liste con i nominativi raccolti. Ognuno potrà esprimere due preferenze. Le operazioni di voto avranno luogo dopo le messe festive (o prefestive) secondo le modalità indicate nel Direttorio e secondo le indicazioni disposte dai parroci. Sarà dunque l’occasione per ripensare e aderire a una proposta rivolta a tutti e ad un rapporto da costruire e saper custodire nel tempo.