Una Chiesa che crede nei giovani

La scorsa settimana, proprio sulle colonne del nostro settimanale, abbiamo cominciato a “ragionare insieme” commentando un messaggio di mons. Redaelli utile per “sondare” le reazioni del mondo giovanile locale. Possiamo infatti dire – avendo ascoltato la voce di alcuni ragazzi del Mandamento Monfalconese – che partecipare e capire per loro è fondamentale. “Se penso  alla partecipazione, alla Costituzione, al voto, all’idea di Europa e all’integrazione, credo che si tratti di parole che hanno un comune e forte legame tra loro. Essere cittadini vuol dire godere della pienezza dei diritti civili e politici, della giusta dignità sociale senza distinzione di lingua o credo religioso” dice Marco. Esprime qualche perplessità Umberto invece: “Temo di vivere la Costituzione come un film o un libro. Ne sento parlare, molti dicono che è bella e interessante, ma credo che pochi l’abbiano ’vista, letta e vissuta’”. Christian è uno dalle idee chiare “La Costituzione sta sulla cima delle fonti del diritto ed è legge fondamentale per tutti noi che non possiamo non vivere di diritti che ci fanno così cittadini”. Sul ’bello dell’essere Europei’ riflette Samuele con entusiasmo “l’ Europa è bella, unisce insieme più culture e usanze nonostante le distanze geografiche”. Confini allora che l’Europa – almeno nel loro immaginario – non ha. Perché “È una squadra di Paesi che si aiutano l’un l’altro” come pensa Geronimo cui fa eco Walled che parla di cittadini che condividono lingue, tradizioni e valori rimarcando: “Convivere con altre religioni per esempio è un punto di forza secondo me”. Parla poi di ’opportunità in Europa’,Gabriele secondo il quale “la comunità è fatta di integrazione”, aspetto, quest’ultimo, ripreso da Chiara quando dice che “si cerca nuova vita, ma spesso prevale una opinione negativa di questo fenomeno”. “Bisogna dimostrarsi attivi per essere integrati e inseriti” questo lo afferma Alessandro. Ma su società e integrazione rispunta Christian, piuttosto tecnico e moderato sul tema, parlando di “insieme di processi sociali e culturali che permettono di ’divenire membri’ nella società” che secondo Umberto “deve avere le condizioni per crescere e svilupparsi”. Un avvertimento però giunge da Mattia: “I fenomeni di irregolarità indeboliscono l’integrazione nelle città. Si sente parlare spesso di criminalità ma si generano delle incomprensioni. Non penso che il tema della cittadinanza attiva o consapevole sia legato al colore della pelle o alla propria religione ma siamo ancora lontani da leggi chiare sull’argomento e su questo, “Il voto è uno strumento che fa interagire politica e cittadino” secondo Samuele. “Si deve dare la possibilità” secondo Christian che richiama i valori dell’uguaglianza e della libertà aspetti sui quali puntualizza anche Umberto che sostiene si debba “Poter decidere per parlare di parità”. A chiudere le interviste giunge Rocco che sull’argomento è sereno e ha buoni propositi: “Le leggi europee rendono possibile la pace” e questo non può che far piacere perché è in questo clima che i giovani vogliono poter prendere la parola anche su molto altro.

Si ringraziano per la disponibilità a dialogare gli studenti dell’ ISIS BEM, sezione di Staranzano e i loro insegnanti professoresse Paola Benes e Daniela EpicocoSentiremo la voce dei giovani in cammino verso il sinodo anche nelle prossime edizioni. Si parlerà di “Credere oggi: la fede e la religione tra i ragazzi. A voi la parola”.