Prima di tutto la dignità della persona umana

Non temere e combattere la diffidenza. Tenere lontana da noi la tentazione di disprezzare gli altri. In sintesi si potrebbe dire che siano proprio queste le due argomentazioni principali che ci portano a vivere con consapevolezza e maturità la festa patronale dedicata a San Lorenzo. Ma le riflessioni possibili sono ampie e l’operato di questo diacono e martire della chiesa, è un esempio perché – come per i peccatori di un tempo – la sua figura risulta attuale anche tra quelli di oggi. Ronchi ha perciò onorato attraverso questi sentimenti il santo patrono festeggiato il 10 agosto con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal’arcivescovo emerito di Gorizia mons. De Antoni.

L’omelia“Anche se il gregge è piccolo, bisogna andare avanti da credenti come ci ha dimostrato il diacono Lorenzo al quale sono stati affidati la carità e la gestione dei beni spirituali ma anche materiali della Chiesa cristiana” così ha esordito il celebrante nell’omelia. Lorenzo ha affrontato la prova ed è morto per Cristo dopo essere stato perseguitato in quanto accusato di detenere senza alcun titolo i beni e le ricchezze della comunità. “Dobbiamo essergli riconoscenti” le parole del presule. E ancora: “Il pericolo di ricadere nel relativismo proprio della società greco – romana dell’epoca in cui visse Lorenzo, è ancora presente oggi. La sfida al sistema ’consolidato obbligatorio’ vale ancora ai giorni nostri.” E ancora De Antoni “La visione offertaci dal santo patrono, è l’opposto di quella materialistica greco – romana e pagana che in molti dei casi rispecchia con quella dei tempi che viviamo”. Da monsignor Dino quindi, c’è stato un saggio e paterno monito volto a saper custodire l’importanza che ognuno di noi ha. Sull’esempio di San Lorenzo che non l’ha vissuta in maniera egoistica ma commisurata all immagine di Dio, dovremmo vivere noi. La dignità di noi tutti in quanto persone vale prima di tutto. Siamo uomini uniti che vivono di comunione in quanto figli di Dio. Concludendo l’omelia, il celebrante ha ricordato che pure il gemellaggio con le comunità di Wagna e Metlika significa unione ed è un invito valido anche per le nuove generazioni.

Il “Premio della bontà”Prima della benedizione finale, c’è stato l’intervento di Fiorella Buttignon che a nome del comitato “Mons. Virgulin” ha ricordato come sia necessario vivere la festa patronale facendo memoria delle virtù alte della fede senza dimenticare i valori della fraternità e dell’amicizia. Sono stati salutati il nuovo parroco di Metlika don Primos Betalanic e quello di Wagna. La presenza delle comunità gemelle tiene vivo il sentimento dell’accoglienza con spirito europeo. Importante riconoscimento per Bianca Ietri che è stata insignita del Premio della Bontà 2016. Bianca, catechista e dirigente dell’Azione Cattolica, ha ottenuto questo importante riconoscimento per le sue opere di attenzione e per la partecipazione attiva alla vita comunitaria e parrocchiale. Bianca “fulgido esempio dell’apostolato dei laici”, rappresenta garanzia, sicurezza e ha svolto sempre con molta dedizione i suoi incarichi. A lei perciò sono state consegnate dal sindaco la pergamena preparata dal Professor Alfio Perco e la medaglia fornita dalla famiglia Misciali. Destinata invece ad un giovane seminarista e studente di teologia di Iasi, la borsa di studio in memoria dello storico parroco della città monsignor Mario virgulin.

Memoria del ministero sacerdotaleLa preghiera di speranza per le nuove vocazioni giovanili, è stata resa ancora più solenne dal ricordo dei ministeri sacerdotali di diversi presbiteri del decanato. Sono stati ricordati don Mario Malpera per i suoi 50 anni di sacerdozio, don Ignazio Sudoso in occasione dei suoi 20 e Padre Renato Ellero cappellano dell’ospedale che ha compiuto 45 anni di messa. Anche a monsignor De Antoni è stato consegnato un riconoscimento consistente in un quadro ritraente Chioggia (sua città natale) creato e confezionato dall’artista ronchese Federico Leban.

I festeggiamentiC’è da dire che a Ronchi si respirava aria di festa già la sera del 9 agosto con la celebrazione solenne dei Vesperi cantati dai Sacri Cantores Theresiani. Il mattino del 10 agosto è stato anche impreziosito dal suono festoso delle campane grazie al gruppo degli Scampanotadori di Fogliano e San Pier.Al termine del rito religioso c’è stato lo scoprimento e la benedizione del mosaico apposto sulla facciata della sede Acli. L’opera è stata realizzata dai mosaicisti seguiti dal maestro Dario Puntin nell’ambito di un progetto solidale volto all’inclusione sociale dei diversamente abili. Infine spazio al brindisi, al rinfresco, alla mostra-mercato e alla lotteria di beneficenza a favore della Caritas parrocchiale.