Parrocchiale di Begliano: 250 anni fa la consacrazione

Venerdì 14 luglio, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Begliano la dott. Desirée Dreos terrà una conferenza sulla storia della chiesa: “1767 – 2017. L’Ecclesia Sancta Maria Magdalena de Beano a duecentocinquant’anni dalla sua Consacrazione”. Lo scorso 18 giugno ha segnato infatti i 250 anni dal giorno in cui il Vescovo di Udine Giovanni Geronimo Gradenigo – come recita un’iscrizione commemorativa dipinta ad olio su muro che si può leggere in controfacciata salendo la scala che conduce alla cantoria – consacrò la chiesa in onore di Santa Maria Maddalena, fissando la celebrazione della sua dedicazione alla domenica dopo la festa di S. Anna.Quanta acqua l’Isonzo ha portato da allora fino al mare, quante generazioni si sono avvicendate in tutti questi anni, quante persone hanno varcato la soglia della chiesa lasciando un segno del loro passaggio. Un leggero calpestìo prolungato nel tempo che ha levigato e incavato la pietra che delimita la soglia e, a chi socchiude per un istante gli occhi, lascia intravedere una lunga teoria di donne e uomini di tutte le età – con fogge di abiti che vanno mutando nel corso dei decenni e arricchendosi via via di colori, – di bambini che frenano la loro corsa sulla porta prima di entrare e intingere la mano nell’acquasantiera, di sposi che escono gioiosi sul sagrato, di volti in lacrime che accompagnano il proprio caro per l’ultimo saluto, di capifamiglia che arrivano preoccupati e trafelati al richiamo dei rintocchi della campana a martello, di gente in festa che attende la visita del Pastore, mentre la cantoria dà voce alla gioia…Un’impronta di tanti passi sulla pietra, ma anche un segno nel cuore di ciascuna delle persone che in questi due secoli e mezzo la chiesa l’hanno frequentata e da lì sono uscite per portare la loro testimonianza e lasciare a loro volta una traccia nella comunità… “Raccontare la storia di un edificio sacro – scrive Desirée Dreos in un suo intervento su Bisiacaria 2016 – non è mai la semplice descrizione di materiali, fasi costruttive e stili architettonici. Per secoli la chiesa è stata l’edificio più importante del borgo in cui sorgeva, per molto tempo l’unico realizzato in muratura. Era allo stesso momento aula per le funzioni religiose, sala per le riunioni dei capifamiglia, luogo in cui cercare e trovare riparo. (…) Studiare, oggi, la storia di quell’edificio non può che significare tracciare la vita del borgo e delle persone che nel tempo lì hanno vissuto”.Lascia meravigliati che abitanti di un piccolo villaggio di fine ’700, con i pochi mezzi allora a disposizione, abbiano avuto il desiderio, l’orgoglio e la capacità di portare a termine l’impresa di costruire una chiesa e qualche anno dopo il campanile. Alla costruzione ha senz’altro contribuito la presenza in paese dei Marchesi de Fabris, come risulta anche da una nota di spesa, datata 20 maggio 1791, per la “costruzione facciata Chiesa S. Maria Maddalena Beano – esecutore Marchese, Capo Mastro Fabio Battigello e manovale Giovanni Battista (figlio) per un totale di fiorini 575”, ma nulla toglie alla partecipazione e all’impegno della comunità.Ricorrenze come questa dei 250 anni della consacrazione della chiesa favoriscono sempre la riscoperta di cose che abbiamo continuamente sotto gli occhi e la cui presenza diamo spesso per scontata, stimolano ricordi, mettono in moto pensieri in libertà, riflessioni, provocazioni. Ci richiamano la responsabilità di conservare con cura un patrimonio ricevuto in dono, per poterlo consegnare con decoro ai nostri figli e nipoti. Ci fanno riflettere sul mutare dei tempi, sulle trasformazioni nella società, nella Chiesa… Cosa è rimasto di quel “villaggio” di 200 abitanti o poco più di fine ’700, ma anche di quel paese che agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, alle prese col restauro della propria chiesa, aveva visto molte famiglie impegnarsi in un versamento mensile e altre offrire quanto potevano a donne incaricate di passare regolarmente di casa in casa per raccogliere i fondi necessari e uomini prestare manodopera volontaria (modalità di interventi impensabili ai giorni nostri)? Dov’è quella comunità orgogliosa di vedere la propria chiesa promossa nel 1836 da filiale di San Canzian a vicariale e finalmente a parrocchiale nel 1935, con un parroco, don Luigi Baroncini, presente in paese per ben 50 anni?… Queste ricorrenze ci stimolano anche a impegnarci nella ricerca di nuove forme, di nuove strade, perché è ormai superata l’identificazione paese-comunità parrocchiale e ci avviamo a grandi passi verso una Chiesa “piccolo gregge”…Passa il tempo.E lo si scopre continuamente anche nel proprio vissuto. Sembra ieri che condividevo con i ragazzi della Cresima e poi del gruppo dei “Mercui”, di cui faceva parte anche Desirée, le poche notizie storiche sulla chiesa che ero riuscito a raccogliere consultando il limitato materiale a disposizione, e li invitavo a riportarle in qualche articolo per il nostro giornalino “The Mercul day”… e ora attendo con impazienza di ascoltare dalla voce della dott. Desirée notizie aggiornate, frutto dei suoi studi e delle sue ricerche. Il tempo scorre inesorabilmente e intanto anche i nostri piedi continuano a lasciare un piccolo segno sulla pietra della soglia della chiesa…E per continuare la tradizione dei nostri padri, domenica prossima, 16 luglio, ci ritroveremo a festeggiare la Beata Vergine del Carmelo con la Messa solenne alle 9.30 e con i Vesperi e la Processione per le vie del paese alle 18.30. Sabato 22 luglio, poi, alle 18.00 celebreremo la santa Messa in onore della nostra patrona, l’apostola degli apostoli, Santa Maria Maddalena.