Oltre 50 partecipanti alla Scuola campanaria

È tempo di bilanci per la Scuola campanaria di S. Pier d’Isonzo. Conclusa sabato scorso, l’iniziativa ha contato oltre 50 partecipanti durante le quattro giornate proposte. La cella campanaria del campanile di S. Pier si è trasformata in un’aula dove, grazie alla Squadra dei Campanari Bisiachi di Fogliano e S. Pier, appassionati e futuri campanari si sono avvicinati per la prima volta all’antichissima arte dello scampanio. Durante tutto febbraio nei sabati si sono uditi i colpi di prova dei campanari in erba, coadiuvati da quelli più esperti e dal maestro che, con pazienza e dedizione, ha insegnato loro i rudimenti dello “scampanottare”. Non solo curiosi ma numerosi gli appassionati: c’è chi è giunto perfino da S. Giovanni al Natisone per istruirsi su come suonare bene le campane a festa. Tanti i presenti che hanno partecipato alle edizioni precedenti delle scuole, non ultimi alcuni campanari da Udine. Sono molti coloro che, dopo aver ricevuto una degna prima infarinatura a S. Pier, si sono perfezionati in altri campanili e hanno continuato con passione ed entusiasmo a tramandare l’arte campanaria. Soddisfatto anche il parroco, don Lucio , che ha sempre ricordato durante le celebrazioni e sul foglietto domenicale gli appuntamenti con i Sacri Bronzi. Perché se suonano i campanari non è soltanto un risparmio energetico (non da poco) per la parrocchia ma un ritornare con sapienza ad antiche tradizioni, antichi saperi e tecniche che ultimamente hanno seriamente rischiato di morire tra l’indifferenza di molti. Perché a San Pier non si insegnano soltanto le melodie ufficiali ma soprattutto quelle tradizionali dei paesi bisiachi, raccolte ’in extremis’ negli ultimi anni di lavoro volontario. Esempio tangibile il piccolo Samuele di 9 anni che assieme al papà Fabiano, erede dell’ultimo campanaro ufficiale di S. Pier, Alfieri, ha più volte suonato la melodia tipica dell’ex Pieve sanpierina. Seppure siano, in realtà, solo quattro colpi ripetuti più volte quel suono rappresenta per l’intero paese l’essenza più rustica e semplice della festa. E, dunque, sta proprio in questo il vero spirito di questa scuola, far sì che ai più piccoli piaccia non solo suonare, ma suonare ciò che per secoli è stato un punto di riferimento per generazioni e generazioni, guardando sempre avanti ma con le radici sicure di una tradizione L’appuntamento, dunque, per il prossimo anno anche se numerose saranno le iniziative in calendario per i campanari bisiachi sul campanile di S. Pier.