“Non lasciarsi rubare la speranza”

Tre giorni di immersione nel mondo del lavoro con l’obiettivo della solidarietà e della vicinanza, della testimonianza della chiesa alla gente che  lavora nei diversi opifici della diocesi goriziana: una ventina di incontri e di visite, quattro celebrazioni dell’eucarestia nelle aziende tradizionali, questo il bilancio dei primi tre giorni di Settimana Santa per l’arcivescovo Carlo Redaelli. Sono state visitate aziende della zona industriale di Gorizia (con la Sdag), industrie della zona di Gradisca e Villesse, aziende della zona industriale di Ronchi, industrie di Monfalcone (Cantieri, Vescovini, Nadic, centrale… al centro), della zona di Duino (cartiera), aziende agricole di Gradisca, Fiumicello e Ronchi. Altre troveranno altri momenti di incontro nei prossimi giorni.L’accoglienza dell’iniziativa – storica per la diocesi goriziana che negli anni Cinquanta e Sessanta vedeva la presenza nelle fabbriche in occasione della Settimana Santa o di altri appuntamenti, soprattutto la celebrazoione della Messa (vedi Cotonificio di Vermegliano) in occasione di occupazione delle fabbriche – è stata non solo positiva ma riconoscente. Imprenditori e gente della fabbrica hanno avuto modo di comunicare speranze e attese; di mettere a disposizione del vescovo motivi di speranza e di preoccupazione, fra i quali un posto rilevante è l’urgenza di un cambio di mentalità soprattutto dei giovani (ma anche dei genitori ed educatori) verso il lavoro in generale e la disponibilità ad inserirvisi con fiducia. L’arcivescovo ha potuto ascoltare parole di fiducia e di speranza per una ripresa che sembra convincente. Inoltre, l’arcivescovo ha avuto l’opportunità di conoscere le due qualità del mondo del lavoro: la innovazione che riguarda tante aziende, la compattezza di imprenditori e di lavoratori, la soddisfazione per una stagione positiva.Monsignor Redaelli a tutti – oltre che guidare la preghiera – ha potuto annunciare il significato della Pasqua cristiana, nei suoi termini di vicinanza di Dio con la condizione umana e della solidarietà, ma anche invitare tutti ad una speranza rinnovata. A tutti ha ribadito, facendo sue le parole di Papa Francesco, “non lasciatevi rubare la speranza che è in voi” come insieme un augurio ed un impegno capace di motivare il cammino della vita. La speranza che si lega con la dignità del lavoro e con la consapevolezza di collaborare per il bene comune.