Cena povera con il MASCI

Anche quest’anno, e sono diciannove di seguito, la Comunità MASCI del Monfalconese ha organizzato nel periodo quaresimale la “Cena Povera”, serata di riflessione e di preghiera cui segue una cena frugale con il dono di un’offerta che va in solidarietà per un’iniziativa o gruppo, o associazione che opera nel campo della carità a livello cittadino o diocesano. Il tema di quest’anno è stato: “A che giova la fede senza le opere?” una frase tratta dalla lettera di S.Giacomo ed il ricavato della raccolta (681euro) è andato all’Emporio della Solidarietà, aperto a Monfalcone un anno fa, per l’acquisto di generi alimentari. Nel salone dell’oratorio S.Michele, presenti una settantina di persone,dopo alcuni canti e preghiere hanno portato la loro testimonianza Andrea Anaclerio responsabile dell’Emporio e don Paolo Zuttion direttore della Caritas Diocesana.Il primo ha illustrato il funzionamento  di questa struttura, operante dal 17 aprile 2015 grazie ai tanti volontari che si alternano e che in quest’anno di apertura ha distribuito alimenti per un valore di 176 mila euro alle 340 persone munite di tessera (dietro alle quali ci sono nuclei familiari per un totale di mille persone) provenienti da tutto il mandamento. Una rete di collegamento tra i centri di ascolto delle Caritas parrocchiali e la Croce Rossa che fanno confluire all’emporio tante persone e famiglie in difficoltà economiche con una percentuale del 68% di italiani e del 32% di stranieri. Andrea ha sottolineato il clima di amicizia e di collaborazione che si è creato tra i volontari, i quali oltre a distribuire cibo, hanno creato dei rapporti, delle relazioni con le persone in difficoltà, espressione di un’umanità sofferente e qualche volta non facile da gestire. Ha rimarcato poi la motivazione che deve spingere ogni volontario, che è la carità di Cristo, che ci fa strumenti del suo amore e che permette di guardare il volto dell’altro con occhi diversi e nuovi. Avendo terminato il suo servizio all’emporio per altri impegni di lavoro, Andrea ha voluto ringraziare tutti i volontari delle realtà di Monfalcone e dintorni per aver ricevuto molto, in umanità, da questa esperienza pur non essendo riuscito a dare sempre risposte adatte ai tanti drammi che si nascondono dietro alle persone incontrate.Don Paolo Zuttion, nel secondo intervento della serata, ha presentato questa realtà dell’emporio come un miracolo della solidarietà, ogni settimana infatti, c’è una continua donazione di generi alimentari che va a ripinguare gli scaffali e a servire centinaia di persone bisognose e ha ringraziato le varie realtà che donano, il Banco Alimentare, le aziende agricole, i panifici, i supermercati, le singole parrocchie con le raccolte. In questo modo la Caritas con questa opera segno, valorizzata a livello diocesano ancor più dall’anno giubilare della misericordia, diventa lo strumento che educa e fa crescere le persone. L’emporio è perciò luogo di relazioni, che fa superare l’indifferenza e crea l’incontro. Ha fatto poi riferimento all’Europa che si è unita ma che difronte all’ondata di profughi che arriva, rischia di disgregarsi perchè non ha la capacità di accogliere e di guardare l’altro come un prossimo ma solo come un simile che si può anche ignorare; si è più vicini ma non siamo fratelli