Casa “monsignor Faidutti”: 25 anni di ospitalità

La struttura ricettiva, attrezzata anche per l’accoglimento di disabili, è utilizzata circa dieci mesi all’anno, sia per vacanze e campi scuola estivi, che nella stagione invernale e durante le festività di fine anno.”Siamo molto orgogliosi del valore sociale che questa struttura ha sempre avuto. È un luogo protetto e sicuro dove scolaresche, società sportive o associazioni di volontariato possono far trascorrere ai ragazzi bei momenti di socialità” ha commentato l’assessore provinciale al turismo Mara Cernic.La struttura è economicamente in attivo e si autosostiene con le entrate date dai pernottamenti: nonostante i prezzi agevolati, vengono incassati circa 75.000 euro l’anno e ne vengono spesi 50.000 per le spese correnti.A breve l’immobile sarà sottoposto a diversi interventi di rinnovamento e di adeguamento alle vigenti normative: verrà infatti realizzato un nuovo impianto idrico antincendio, con gruppo elettropompa e serbatoio d’accumulo esterni, un incremento nel numero delle manichette e verrà riposizionato il gruppo di attacco motopompa per i Vigili del Fuoco. Verrà anche riqualificato l’impianto di rilevazione fumi, con sostituzione della centralina e dei sensori di fumo, sostituite tutte le porte tagliafuoco e i maniglioni antipanico; verrà installato un evacuatore di fumo e calore, collegato all’impianto di rilevazione fumi e acquistati materassi, coprimaterassi, guanciali, coperte e tendaggi in classe 1 IM – ignifugo. Infine verranno dipinti con vernice intumescente gli elementi di arredo in legno e adeguato il deposito di gas GPL. L’importo dei lavori sarà attorno ai 100.000 euro.La storiaAgli inizi del secolo scorso, in un momento di forte espansione del termalismo a Bagni di Lusnizza, venne costruito un albergo (indicato poi come “Schwefelbad Thomashof”, ossia come “Albergo bagni solforosi Tomaseo”,) probabilmente su progetto dell’ingegner Martin Kowatsch. Era dotato di 30 camere e preceduto da un’ampia terrazza con veranda. Sul retro si apriva ancora un vasto parco di due ettari. In quest’area fu di rilevante interesse la realizzazione della condotta dell’acqua solforosa. Era un complesso di notevole portata, tale da soddisfare l’esigente clientela che giungeva dall’Impero, ma anche dal Regno d’Italia, dove le qualità curative delle acque di Bagni di Lusnizza erano ben note da secoli. Nel primo dopoguerra al posto della clientela Austroungarica si insediò stabilmente nell’albergo il clero italico. Con le opzioni del 1939 per la Germania da parte dei proprietari, l’albergo finì nella gestione dell’Ente Nazionale Tre Venezie, da cui fu rilevato nel 1948 dall’Amministrazione Provinciale di Gorizia, nel 1976 l’edificio venne danneggiato dal terremoto, ristrutturato e riaperto nel 1990 intitolato a “Monsignor Luigi Faidutti”.