Volutamente dimenticati perché indossavano la divisa “sbagliata”

“Dimenticati, volutamente, da uno Stato che, prigioniero di un nazionalismo insensato, ha taciuto per quasi un secolo, i soldati austro-ungarici locali, caduti nel 1914, vengono ricordati solamente grazie all’impegno si singole persone o associazioni che si sono prodigate per dare loro dignità e memoria”. È stato questo il filo conduttore della cerimonia commemorativa, che anche quest’anno si è tenuta nel cimitero comunale di Romans d’Isonzo, per onorare i cinquanta soldati del paese e altri civili, caduti o dispersi nel corso della grande guerra. Soldati che avevano indossato la divisa dell’esercito austro-ungarico, per difendere quella che allora era la loro Patria.L’iniziativa è stata rinnovata dal locale gruppo di ricerca “I Scussons”, con il patrocinio di Österreichisches Schwarzes Kreuz Kriegsgräberfürsorge, la Croce Nera Austriaca, il Comune di Romans e l’Associazione culturale Mitteleuropa, in collaborazione con la Pro loco di Fogliano Redipuglia e gli Amici della Croce Nera Austriaca “Freund  Österreichisches Schwarzes Kreuz, col contributo della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse.Alla cerimonia erano presente anche gli alunni delle terze classi delle scuole medie di Romans, che assieme agli altri partecipanti hanno composto il corteo formato da rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma, che dall’ingresso del cimitero ha raggiunto la lapide sistemata sulla parete esterna della chiesetta e sulla quale sono incisi i nomi dei caduti in nome dell’Austria.Dopo la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide, tra le note del silenzio austriaco “Ich hatt einen kameraden, intonato dal  trombettista Davide Piccolo, ed il saluto di Germano Pupin, presidente dei “Scussons”, la cerimonia è stata aperta dal parroco don Flazio Zanetti, che ha invitato a non dimenticare questi concittadini caduti per la patria, per poi impartire la benedizione. Sono quindi intervenuti gli scolari romanesi, che hanno letto delle prose molto toccanti di Celso Macor, in lingua italiana e friulana, seguiti dall’intervento del sindaco Davide Furlan, che ha ringraziato il gruppo de “I Scussons”, il  quale, una decina di anni fa, ha avuto il coraggio di rompere il silenzio per ricordare questi caduti finiti nell’oblio. Hanno preso poi la parola il consigliere regionale Diego Moretti ed il presidente degli “Amici della Croce Nera Austriaca”, Franco Stacul, che hanno sottolineato l’alto valore dell’iniziativa. Per ultimo è intervenuto Ivaldi Calligaris, del gruppo “I Scussons”, che ha avuto dure parole nei confronti delle istituzioni italiane, giudicandole incapaci di ricordare questi caduti deponendo dei fiori sulle loro tombe nei cimiteri di guerra in terre lontane, dove vennero mandati a combattere.