Una storia di amore e di fede lunga 50 anni

Sono stati tre i motivi di gioia per la Comunità cristiana di Gradisca domenica 26 novembre. Anzitutto, anticipata per quest’anno di un giorno, la celebrazione della Festa del Patrono San Valeriano, importante vescovo di Aquileia, compagno di Cromazio e difensore della fede al Concilio di Aquileia del 381. A San Valeriano, questo vescovo così importante per la fede delle nostre terre eppure ancora poco conosciuto è dedicata – unica in Diocesi – la bella chiesa di Borgo Basiol a Gradisca. E proprio di questa Chiesa che si è celebrata anche, e questo è il secondo motivo di gioia, il cinquantesimo anniversario della posa della prima pietra, datata 10 dicembre 1967. Questo cinquantenario ci rimanda a un’esperienza ancora viva nel cuore di tanti gradiscani, in particolare gli abitanti dei “Borghi”: la costruzione della “loro” Chiesa. Questo fu un momento di riscatto importante per questa parte della città, non solo in ambito religioso ma anche civile. Tanti ancora ricordano l’epopea della prima Chiesa di legno, poi la costruzione della struttura attuale con tanti sacrifici e la collaborazione di tutti gli abitanti sotto l’infaticabile guida dell’allora parroco don Sante Gobbi, che di questa Chiesa fu promotore e muratore. Una storia di apostolato e di amore lunga ora cinquant’anni.Ed ecco quindi il terzo motivo di gioia, la dedicazione del piazzale antistante la Chiesa proprio alla memoria del compianto don Sante Gobbi, parroco di San Valeriano dal 1964 al 1970, come segno di perenne riconoscenza. Questa dedicazione, che cambia un semplice parcheggio in “piazza don Sante Gobbi”, sta proprio ad indicarci questo: la forza e la tenace determinazione per combattere per quello in cui si crede, proprio come fece a suo tempo don Sante. Di questo si deve ringraziare l’Amministrazione comunale di Gradisca con cui si è intrapreso già da due anni l’iter burocratico per giungere a questa intitolazione toponomastica.La celebrazione è stata arricchita anche dalla Festa del Ringraziamento parrocchiale, con la partecipazione della Coldiretti e delle aziende agricole che hanno presentato all’altare i frutti della terra e del loro lavoro affinché salga al Signore il ringraziamento per questa annata agraria e su tutti discenda la Sua benedizione.Infine il “Premio San Valeriano”, con cui ogni anno si intende mettere in luce e ringraziare delle persone o dei gruppi per il loro operato a favore della comunità, è stato attribuito al Gruppo Comunale della Protezione Civile di Gradisca “per la costante attività volontaria mossa esclusivamente dal desiderio di aiutare il prossimo, a supporto delle forze dell’ordine locali nelle manifestazioni, cerimonie e attività sportive, e nelle situazioni di emergenza, terremoti, alluvioni, dove la necessità di professionalità si coniuga con la sensibilità umana e i volontari agiscono con ammirevole abnegazione nell’organizzazione dei soccorsi, nell’assistenza in favore delle popolazioni colpite da tragici eventi e nella successiva opera di ripristino delle normali condizioni di vita”. Al termine della Messa, sul piazzale la consueta benedizione dei mezzi agricoli e di alcuni mezzi operativi della Protezione Civile cui è seguito un momento di festa con la Banda filarmonica di Gradisca Anche don Fausto Furlanut, che della parrocchia di San Valeriano fu l’ultimo dei parroci residenti, non è voluto mancare a questa nostra festa, portando il suo sorriso e le sue parole di ricordo e di augurio, rigorosamente in friulano, che hanno scaldato il cuore di tutti. Un brindisi augurale per tutti nei locali parrocchiali ha concluso in serenità la mattinata di festa.