Un ventennale da ricordare

Bellissima e preziosa la serata, di venerdì 30 settembre, che ha celebrato il ventennale della nascita della Sezione degli alpini di Mossa.La partecipazione del coro “Monte Sabotino” del CAI di Gorizia e la voce recitante di Maia Monzani hanno creato un clima di intenso raccoglimento e meditazione sugli effetti della Grande Guerra, quella che papa Benedetto XV chiamò l’inutile strage.Egli parlò della guerra come «di un immane spettacolo. Ci ha riempito di l’animo di orrore e di amarezza, constatando che tanta parte d’Europa, devastata dal ferro e dal fuoco, rosseggia del sangue dei cristiani».E in alcuni canti del coro riecheggiavano proprio le sue parole, le immagini di quell’antico grido, inascoltato, di pace.I saluti portati da Paolo Verdoliva, presidente sezionale dell’Ana, dall’Amministratore parrocchiale mons. Arnaldo Greco che con tatto ha evocato la figura di un grande alpino della nostra terra, presente nel cuore di tutti, Padre Enzo Poiana, Rettore della Basilica di sant’Antonio di Padova, e recentemente scomparso, dal Sindaco e da mons. Mauro Belletti, fautore, assieme a Ruggero Martinuzzi della nascita del Gruppo intitolato a Gastone Bregant, hanno dato alla serata il profumo della memoria e dell’impegno per il futuro.Ma ciò che ha toccato il cuore di tutti è stato l’ultimo brano recitato da Maia Monzani, la Laude drammatica di Jacopone da Todi “Donna de Paradiso”, nota anche come Pianto della Madonna. La laude recitata con passione fino alle lacrime, a memoria, fatto unico nel suo genere, ha fatto spazio al dolore delle madri per la scomparsa, cent’anni fa come oggi, di generazioni di giovani innocenti.La lauda dialogata descrive le ultime fasi della vita di Cristo: le umiliazioni subite, il processo, la crocifissione. La lauda mette in evidenza gli ultimi, drammatici momenti della vita di Cristo e si caratterizza per il fatto che l’attenzione, anziché sulla sofferenza di Gesù, è focalizzata su quella della Madre, della Madonna.La sala “don Bosco” gremita da un foltissimo pubblico, quasi come gesto liberatorio e di apprezzamento per la serata è scoppiata alla fine in un fragoroso applauso.Anche da queste righe facciamo nostre le parole del sindaco dott. Elisabetta Feresin nel ringraziare gli alpini per la loro presenza nella comunità religiosa e civile, per la testimonianza di un servizio generoso e gratuito.La Messa solenne accompagnata dal coro parrocchiale “san Marco”, nel giorno seguente, in una chiesa gremitissima, ha coronato l’anniversario con il gesto del ringraziamento a Dio per i benefici ricevuti e per il bene che in due decenni la sezione ha potuto operare nelle diverse realtà, tra le quali le emergenze del terremoto, con spirito di vera fraternità. La conclusione con i discorsi, le premiazioni e il rancio negli spazi esterni della chiesa.