Le “40 ore” al tempo degli Eggenberg

Un fortuito ritrovamento, avvenuto nell’ambito del riordino del patrimonio archivistico della parrocchia del Duomo di Gradisca, ha fatto riaffiorare alcune carte davvero preziose.Il documento di cui ci occuperemo in questa occasione apre la sezione dell’”Attività pastorale antica” ed offre degli elementi di notevole interesse che si intersecano in modo mirabile con la composizione sociale, culturale e religiosa della Gradisca, assai poco studiata, al tempo degli Eggenberg.Gradisca, fino al 1647 sede di Capitanato, fu elevata a “Contea Principesca e Sovrana immediata dell’Impero” e ceduta da Ferdinando III d’Austria a Giovanni Antonio I Eggenberg. Durante il governo dei principi conti Eggenberg Gradisca fu stato sovrano con una giurisdizione su oltre 50 località friulane ed ebbe proprie leggi, ordinamenti e un suo governo, le Convocazioni gradiscane.Il documento in questione porta la data 1680 e si inserisce in questo periodo fervente anche dal punto di vista religioso con l’ampliamento del Duomo a tre navate e la costruzione della sua torre campanaria.La carta si intitola “Regola, et modo d’osservarsi per far l’Orazione delle 40 hore solite a’ farsi ogni anno nella Veneranda Parocchiale”: vuole raccontare ossia come si svolgevano le “40 ore di Adorazione del Ss.mo Sacramento”, che già allora erano “solite a’ farsi” nella Settimana Santa.“Domenica dell’Olivo”Le 40 ore iniziavano il pomeriggio della “Domenica dell’Olivo”: “Dopo il mezzogiorno fatta la solita predicha si fa la Processione con il Ss. mo attorno la Fortezza e finisse alle 3 hore, che serve per la prima hora”.Successivamente potevano iniziare i turni di Adorazione che vengono minuziosamente elencati, ora per ora e che riportiamo integralmente come preziosa testimonianza: “2) dalle 3 alle 4: Le Done di piaza – Invitate dalle Sig. re Artemisia Alessia e Billissandra Salamanca; 3) dalle 4 alle 5: Le Done di Ruga Cattalana – Invitate dalle Sig.re Isabetta Paladina e Lugrecia Paribona; 4) dalle 5 alle 6: Le Done della contrada di Palazo e doi contrade. Invitate dalle Sig.re Limpia Dianora e Rosa Horea; 5) dalle 6 alle 7: Li Reverendi Padri de Servi con suoi devotiLunedì 6) dalle 5 alle 6: Li Soldatti del Presidio la mattina; 7) dalle 6 alle 7: Li Soldatti del Castello; 8) dalle 7 alle 8: Li huomini di Piaza, e Ruga Cattellana – Invitati dalli Sig.ri Alfonso Alessio e Francesco Porta; 9) dalle 8 alle 9: L’Ill.mo Sig. Conte Filippo della Torre con sua Corte; 10) dalle 9 alle 10: L’huomini della Contrada di Palazzo, e doi Contrade – Invitati dalli Sig.ri Giovanni Antonio Baselli e Giovanni Mattia Trent; 11) dalle 10 alle 11: Li Poveri del Pio Hospitale; 12) dalle 11 alle 12: Li Fanciuli della Fortezza; 13) dalle 12 al 1: Li Studiosi del Seminario; 14) dall’ 1 alle 2: Le Vergini di tutta la Fortezza – Invitate dalle Sig.re Jacinta Franghipana e Maria Alessio; 15) dalle 2 alle 3: Le Vedove; 16) dalle 3 alle 4: Le Maridade – Invitate dalle Sig.re Livia Lotthieri, e Limpia Dianora; 17) dalle 4 alle 5: Li Fratelli del Ss.mo; 18) dalle 5 alle 6: Li reverendi Padri Cappucini; 19) dalle 6 alle 7: Li reverendi Padri de Servi.Il martedì s’osserva il medesimo del Lunedì, che vien ha rivare alle 33.Mercoledì34) dalle 5 alle 6: Li Soldati del Presidio; 35) dalle 6 alle 7: Li Soldati del Castello; 36) dalle 7 alle 8: Li huomini di Piaza e Ruga Catelana – invitati come il lunedì; 37) dalle 8 alle 9: Li huomini della contrada di Palazzo e doi Contrade – Invitati come il lunedì; 38) dalle 9 alle 10: Le Done di Piaza, e Ruga Catelana – Invitate dalle Sig.re Artemisia Alessia e Isabetta Paladino; 39) dalle 10 alle 11:  Le Done della Contrada di Pallazzo e doi Contrade – Invitate dalle Sig.re Limpia Dianora e Rosa Horea; 40) dalle 11 alle 12: Hora Comune, e fornisse”.Interessante notare la presenza di tutte le categorie sociali della città, compresi gli ordini religiosi (Serviti e Cappuccini) allora presenti a Gradisca presso le rispettive chiese, ai poveri del Pio Ospitale, ai soldati del castello, al conte Filippo Della Torre con tutta la sua corte: una testimonianza preziosa e unica della Gradisca religiosa di un tempo.