Farra: novità nelle indagini sulle violenze ad anziani

Vi sono anche otto medici di base coinvolti nelle indagini per maltrattamenti che hanno interessato negli scorsi mesi la casa di riposo “Contessa Beretta” di Farra d’Isonzo.La vicenda risale a circa un anno fa – settembre/ottobre 2015 -, quando le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Gorizia avevano portato all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Farra d’Isonzo nei confronti di cinque persone, indagate appunto per maltrattamenti verso alcune persone anziane ospitate presso la casa di riposo gestita dalla Cooperativa Ambra S.c.r.l di Reggio Emilia.L’”Operazione Contessa” aveva consentito di delineare un quadro sconcertante sui metodi violenti e vessatori adottati da 5 operatrici sanitarie: violenze fisiche – schiaffi e utilizzo improprio di strumenti di contenzione -, ma anche verbali, con ripetuti insulti e umiliazioni agli anziani presenti, alcuni dei quali in condizione di non autosufficienza. Un modus abituale caratterizzato da sopraffazioni, ricatti, costrizioni e offese, con un regime di vita mortificante e avvilente.Le successive indagini, di cui è stata notificata la chiusura, hanno portato al coinvolgimento di ulteriori soggetti che, con il proprio comportamento omissivo, si sono resi corresponsabili dei reati contestati. In particolare sono stati acquisiti elementi probatori a carico di otto medici di base del Servizio Sanitario Nazionale che avevano in cura alcuni degli anziani ospiti.I medici avrebbero attestato, a seguito di visite mediche mai effettuate, un falso livello di punteggio delle schede BINA (Breve Indice di Non Autosufficienza), dalle quali si evinceva l’autosufficienza degli anziani, consentendone così la permanenza presso la struttura.Elementi probatori sono stati acquisiti anche a carico del legale rappresentante della Cooperativa Ambra, per aver indotto in errore – in concorso con i medici di base – la Regione Friuli Venezia Giulia, l’Azienda per i Servizi Sanitari e il Comune di Farra – che si costituirà parte civile -, facendo apparire per autosufficienti pazienti che in realtà non lo erano e ricevendo così in maniera impropria il Contributo di Ospitalità di 58,50 euro al giorno per ciascun ospite.Gli indagati hanno ora 45 giorni per presentare le memorie difensive e a dicembre si terrà l’udienza preliminare.