Visco: il Museo sul Confine

Visco può vantare una grande e profonda storia. Situata su quello che è stato a lungo il confine tra Italia e Austria, ha ospitato presso l’ex dogana un Ospedale Militare nel corso del primo conflitto mondiale, tristemente mutato in campo di internamento nel corso del secondo. Oggi lo spazio di questa ex dogana vive di una nuova luce: un luogo che prima divideva, oggi unisce con il progetto del “Museo sul Confine”, diventando un punto di incontro per la comunità e le varie realtà presenti sul territorio. Abbiamo contattato l’assessore Mauro Ongaro, che ha illustrato le novità che compongono questo progetto, introducendo anche alcuni dei prossimi passi.

Il “Museo sul Confine” nasce all’interno dell’ex dogana austriaca, punto cruciale di svolta della storia di Visco e pure dell’Italia. Sono passati diversi decenni ma il nostro confine continua a dividere gli animi i pensieri.La Prima Guerra Mondiale, come la Seconda, portano delle tracce devastanti anche se il tempo lentamente cancella i nostri ricordi. Purtroppo stiamo perdendo le testimonianze dirette, ma non possiamo essere paladini dell’indifferenza. Avere il corpo voltato da una parte e la testa dall’altra non è la nostra fotografia. Non possiamo dimenticare tutte quelle persone che hanno dato la propria vita per un ideale, per la libertà, per la democrazia, per tutto quello che abbiamo; sono fatti legati alla nostra terra. Il passato è fondamentale per vivere il presente e creare un ponte verso il futuro.Il mondo cambia sotto i nostri occhi, dobbiamo pertanto cambiare il modo di costruire una memoria, nuove forme del ricordo, mettere in evidenza quanto non coincide perfettamente con il tempo in cui si vive, il tutto con linguaggi più contemporanei e più vicini alle nuove generazioni.Dobbiamo parlare, trasmettere un messaggio verso tutti e con tutti per creare veramente un cambiamento in ognuno di noi, altrimenti le parole – seppur bellissime – sono solo dei contenitori vuoti.In una società che tende a disgregare, con l’inaugurazione del “Museo sul Confine” vogliamo e siamo convinti di creare un punto di inclusione, abbiamo acceso la luce, aperto la porta a tutti e per tutti.La passione, il cuore, l’entusiasmo sono fondamentali e fanno la differenza anche in un periodo ipertecnologico.Per quanto riguarda l’esposizione permanente situata al piano terra, ogni singolo visitatore sarà il cuore pulsante della mostra, grazie ai propri ricordi storici di vita vissuta trasmessi dalle singole foto in visione. Un ricordo visivo di una strada uno squarcio di una piazza del paese, un’immagine del papà o della mamma, una foto dei nonni,  non hanno bisogno di spiegazioni o didascalie.La mostra è fatta dal visitatore ecco la vera novità: abbiamo voluto valorizzare le nostre specialità, puntare sui dettagli, instaurare relazioni calde con la comunità e con i visitatori.La visita al nostro piccolo museo non deve essere superaffollata di foto, oggetti e stimoli, al contrario si deve caratterizzare per esporre poche testimonianze.Alle foto risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale sono stati aggiunti alcuni oggetti “vivi”, parte integrante del paese, ad esempio un grammofono, un aratro oppure una macchina da cucire.Anche se siamo stati terra di confine, terra di scorribande, il nostro istinto è per la pace, per questo in visione c’è tutta la collezione del “Vino della Pace”. Dal 1985 la cantina produttori di Cormòns produce un vino d’elite con uva proveniente dai cinque continenti. Oltre al valore del vino va precisato che le etichette vengono disegnate ogni anno da artisti di fama internazionale e ogni bottiglia viene consegnata a tutti i capi di Stato e al Sommo Pontefice.Il primo piano del museo sul confine sarà adibito a mostre temporanee, in questo momento è in esposizione “1915 – un medico a Visco. Fotografie del tenente Floriano Ferrazzi”. Il tenente Ferrazzi era un medico volontario con la passione della fotografia, grazie alla quale abbiamo  testimonianza della presenza a Visco dell’ospedale da campo n° 35 della Croce Rossa per colerosi, militari e civili Volendo mantenere fede alla nostra intenzione di non fare battere le mani ma i cuori, la mostra si sviluppa per far vibrare le corde emotive dei visitatori. Per rafforzare la sensazione del vissuto ci sono diversi reperti storici della Croce Rossa e della Sanità militare.In un prossimo futuro ci sono progetti di partnership con il Consolato austriaco, croato e sloveno, a seguire dei gemellaggi con Croazia e Slovenia, per non dimenticare.Riconoscere i segnali per quello che sono è importante, mostrarci per come siamo è fondamentale per la crescita personale e collettiva. Nel nostro piccolo paesino vogliamo vivere di opportunità.