Parco di Villa Chiozza: un polmone verde con oltre 5300 piante

Sono stati ultimati i lavori di manutenzione straordinaria del compendio regionale del “Parco di Villa Chiozza”, avviati nei mesi scorsi da PromoTurismoFVG in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cervignano del Friuli.Il sito, considerato dalla Soprintendenza regionale di interesse storico e quindi anche turistico, è stato per la prima volta aperto al pubblico dall’allora Agenzia TurismoFVG sempre in collaborazione con il Comune della Bassa friulana nell’anno 2013 e successivamente è rimasto chiuso per poter effettuare i necessari ed ormai non più rinviabili lavori di messa in sicurezza e valorizzazione nella sua interezza: il parco ospita infatti attualmente oltre 5300 soggetti arborei di cui 2500 ad alto fusto oltre che due canneti che presentano dimensioni davvero rilevanti.PromoTurismoFVG, attuando i principi della Carta dei giardini storici ICOMOS-IFLA, denominata Carta di Firenze (1982), che ha elaborato raccomandazioni riconosciute a livello internazionale per la salvaguardia e il restauro dei giardini storici pubblici e privati, ha avviato un processo di tutela e valorizzazione della qualità, ricchezza e fisionomia del parco per garantire nel tempo, a cittadini e turisti, a specialisti, studiosi e ricercatori, una fruizione consapevole, accogliente e confortevole.In particolare, in questo periodo sono stati eseguiti tutti i lavori per la messa in sicurezza del percorso principale denominato “dei canneti” e che quindi ora è fruibile e aperto al pubblico; si sta ultimando e sarà aperto in poco meno di un mese il percorso detto “dei carpini” e, per la prima volta dopo quindici anni, si sta lavorando in collaborazione con la Soprintendenza per il recupero dell’itinerario cosiddetto “del fiume” che sarà ripristinato in circa quattro mesi.Il parco, che rifletteva i criteri generali del parco all’inglese, è composto da una superficie complessiva di 22 ettari comprendenti un’area boschiva con una varietà di vegetazione di assoluto pregio naturalistico e la riserva dei cervi dove gli animali vivono in protezione e il cui numero varia in base alla stagione riproduttiva. Di pregio risulta anche il vigneto, piantato nel lontano 1937 (e che quindi può vantare alle spalle già 80 anni di vita) e ancora attivo per la produzione di vino Refosco dal peduncolo rosso: recentemente è stato attivato un processo di mantenimento per il valore storico e vitivinicolo del ceppo di Refosco che prevede a breve la sostituzione delle piante con altre provenienti dallo stesso clone. La storia di una villa e del suo proprietario mecenate, scienziato e agronomo Luigi Chiozza, un’oasi in cui le naturali geometrie di spazi ampi, che permettono di ammirare le piante nelle dimensioni naturali e nel succedersi delle stagioni, sono ora nuovamente a disposizione dei visitatori con il fine di favorire la conoscenza del territorio e la sua fruizione in termini turistici.