Il Giubileo degli esuli nel ricordo di Egidio Bullesi

Una “proposta di convenire, nel tempo spirituale straordinario del Giubileo, sull’isola che guarda alla vicina, struggente terra dei natali vostri o dei vostri avi”: è quella che hanno fatto i frati minori custodi del santuario mariano di Barbana  nella laguna di Grado alle associazioni degli esuli istriani fiumani dalmati, ricordando la profonda tradizione religiosa “di un popolo che, abbracciando settant’anni fa la croce del martirio fisico di non pochi suoi figli e quello altrettanto doloroso dell’esilio, non ha rinunciato a essere cristiano oltreché italiano”. Così il Giubileo degli esuli si celebrerà nella suggestione del tempo primaverile (e pasquale) e del luogo (isola sacra) di Barbana lunedì 25 aprile. La data scelta è quella anniversaria del venerabile Egidio Bullesi, nato vissuto e morto nel 1929 a Pola, da dove l’urna dei resti giunse a Barbana nel 1974, in coincidenza con l’inizio del processo per la beatificazione di colui che è chiamato anche “il venerabile giovane”. Egidio spirò infatti a 23 anni dopo essersi dato tutto, con entusiasmo, all’apostolato in parrocchia a Pola e nelle associazioni di fedeli laici della città e avere contratto la tbc nell’esercizio delle opere di misericordia che papa Francesco propone fortemente in questo Giubileo della Misericordia: “Sollevare i miseri, dare loro una speranza; asciugare lacrime; porgere un pane, generi necessari al sostenimento e indumenti di vestiario – scrive Egidio nel 1927 da Monfalcone nel cui cantiere lavorava – E, da questo, formarsi un cuore docile, una coscienza più umana e divenir pensosi più di altrui che di se stessi”.Questa generosità “disegna agli occhi e alla stima di molti il volto nobile della vostra gente”, proseguono il loro messaggio i frati di Barbana, che invitano gli esuli, sulla scorta della fede dei padri, a loro volta “a compiere gesti di misericordia” anche di fronte alla loro storia difficile: “alla riconciliazione e al perdono”.Qui il senso profondo di un incontro pasquale (Gesù muore, ma per risorgere e annunciare pace e perdono) che vedrà gli esuli ritrovarsi “tutti insieme, in un atto solenne di unità, attorno all’altare di Dio”.Alla lettera fra Stefano Gallinaro, guardiano del convento annesso al santuario, acclude il programma della giornata: alle ore 9.30 l’imbarco a Grado, quindi l’accoglienza sull’isola. I riti inizieranno alle ore 10.50 con il passaggio della Porta della Misericordia del Giubileo (che si aprirà qui il 16 aprile), l’ingresso solenne di labari e rappresentanti delle associazioni di esuli e la messa concelebrata con l’arcivescovo Oscar Rizzato, che verrà dal Vaticano. I canti saranno significativamente proposti dalla Corale dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste diretta da David Di Paoli Paulovich. Anche l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, diffusa in Italia con comitati provinciali, e i liberi comuni di Pola, Fiume, Zara aderiscono a questo Giubileo, a cui parteciperanno l’Unione degli Istriani e altre espressioni del variegato mondo dell’esodo. Fra gli altri: IRCI, Coordinamento Adriatico e Circolo di cultura istroveneta “Istria” di Trieste. Sono attesi pure i preposti alla Lega Nazionale di Trieste e di Gorizia, alla Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone di Venezia e i Giuliani nel mondo. La giornata di fede e amicizia culminerà con il corteo alla cappella esterna che conserva l’urna del venerabile Egidio. Qui terrà l’allocuzione la giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga, figlia di esuli, che ha già commemorato l’esodo giuliano in più sedi istituzionali (Parlamento, Consiglio Regionale FVG): ricorderà in particolare alcune personalità religiose esuli, a cominciare dal vescovo Antonio Santin, che fu parroco e guida spirituale a Pola di Egidio Bullesi e ne volle la causa.I gruppi di partecipanti sono invitati ad annunciarsi al tel. 0431 80453 (frati Barbana). Per il trasbordo lagunare e pranzo, è necessario prenotare al 338 3171430.