Nel 1908, il Giovane Friuli: sport, cultura, fede e politica

Lotta aspra: gli strali cattolici sono per liberali e nascente socialismo; coinvolgere i giovani! Il I° luglio 1908, “L’Eco del Litorale” con un titolo che grondava polemica: “Sport e sport”: uno ricco di nobiltà, e uno sport piccolo piccolo…degli altri, “Pessima merce di contrabbando”. Scordato “Uno dei fattori più importanti della vita moderna”; gli avversari l’adoperavano con efficacia. Si avverte “che ai dormienti spetta la tomba”. Il programma c’è: cattolico popolare, per toglierlo di mano a chi se n’era fatto monopolio. Pronti programma e promotori. Tutt’al più in una settimana compilare lista di giovani in ogni paese, e inviarla al direttore del giornale. Nella II settimana, convocare un’ adunanza per arrivare al concreto. Statuto di eloquenza lapalissiana: “Statuto della Società Polisportiva Democratico – Cristiana Il Giovane Friuli”. Il II comma del I art. dichiara i fini: “cristianizzare lo sport col favorire la diffusione dell’idea democratico-cristiana, e… promuovere in tutti i modi lo sviluppo fisico fra i suoi membri, onde raggiungere l’ideale che si propone col motto “mens sana in corpore sano”. Precisati gli ambiti: ciclismo, automobilismo, ginnastica, alpinismo, caccia, canottaggio, feste sociali; gli sviluppi saranno più ampi.Le donne “saranno accettate come soci aderenti, versanti la tassa ordinaria”; iscritte, sul palmo di una mano! Promotore  la Unione Pol. Pop. Catt. del Friuli; si muove ad Aiello (8 /9/1908).Statuto approvato, aderiscono 150 giovani. Conferenza costitutiva ad Aiello, il 20. Rispondono in 200; il giornale ne fa entusiastica cronaca: mai la gioventù contò su di un sodalizio con tali qualità!All’unanimità, Antonio Piccinini, pres.; Emilio Gratton di Romans e Olivo Ponton di Aiello, vicepres.; segr. Carlo Snidersich di Gorizia; cons. co. Riccardo Strassoldo, studente Ferdinando Avian, di Cormòns; Riccardo Clemente, di Turriaco; macellaio Antonio Decolle di Gorizia, calzolaio Giacomo Lusa di Aquileia. Scelte con volontà di differenziazione culturale, sociale e geografica; divisa sociale, loden grigio. Canta il coro; salutano i membri della Soc. Operaia di Aiello. Ringraziamenti calorosi al co. Zucco (a disposizione il parco), e don Carlo Stacul. Il breve passaggio, in un articolo di pochi giorni dopo, indizio di come si lavorasse. A Joannis (26/9) gran festa pel giubileo del Papa e inaugurazione sede per le associazioni cattoliche. Il parroco propone un evviva “al Giovane Friuli che si costituisce nella vicina Aiello”. Altro incontro a Romans con dirigenti e consoli; il console di Terzo, Roberto Fogar, non arriva, appiedato: gomma sfasciata a mezza via.Non tutto liscio: a Romans, problema della unificazione con preesistente società podistica, che mostra la tendenza a confluire nell’ambito più vasto da parte di società locali, poche, ma presenti. Il rappresentante dei podisti propone semplice. Un vibrante appello di don Caneva all’unità “di tutti i friulani sotto la santa bandiera della democrazia cristiana”, appiana le cose. Non manca, a Romans, la provocazione. Verso notte, grida di abbasso Faidutti e viva Pittoni;  un gruppo di ragazze lanciò grido contrario “eloquente dimostrazione dei forti romanesi ai sani principi della democrazia cristiana”.Qualche sviluppo nell’Istria (i giornali cattolici avevano costante interesse per la regione): nascono la “Giovane Pirano” (1909?) e, forse, la “Giovane Montona”. La storia “ascendentale” del “Giovane Friuli” squaderna bella pagina di solidarietà pel terremoto di Messina e Reggio: concerto, a Gorizia, e recita per raccogliere fondi.  I locali, messi a disposizione dal Ricreatorio Pio X, sono della prepositura, che mons. Faidutti ha destinato alla gioventù.Nei primi anni, 14 sacerdoti iscritti; don Luigi Fogar, mons. Faidutti, don Parmeggiani, di Campolongo; di Campolongo è Onorio Fasiolo, sarà sacerdote e archeologo; don Giovanni Maizlik, di Perteole; iscritto il pittore Giulio Justolin.Il giornale riporta le novità; I prova del gruppo alpinisti: una quarantina di Km., con temperatura siberiana, di 7 giovani, col caposquadra goriziano e segretario sociale (messa a Sant’Ignazio; per Cromberg e Raunizza, a Tarnova e Nemci; neve alta un mezzo m. e un m. negli avvallamenti).Vicinanza concreta dall’ on. Bugatto: premi per gare e contributi personali; telegrammi dal “Giovane Trentino”.Nel 1909, crescendo di iniziative: 25/4, grande festa sportiva ad Aiello; 13/6 convegno a Fiumicello. Il 4/7, campionato sociale di ciclismo a Cormòns… Fiumicello, 18/7. suona la banda locale, seguita da 200 ciclisti e podisti. Otto podisti in gara: I Luigi Illicher, Gorizia, poi Egenio Russian di Mossa, Jacuz di Aiello, Simonetti di Campolongo e Piva di Aiello; medaglie a Ubaldo Dott (Gruppo di Cormòns), Cornelio Venier di Aiello, Romano Zucco di Mossa. Qualche incidente: Ilario Cecco di Mariano ruzzola per un mucchio di fieno; due oche ci rimettono le penne!Il 7/9, costituito gruppo di Crauglio. A Campolongo, la cronaca fa capire che la associazione entra  a gonfie vele. In dicembre, gruppi a Visco, Lucinico e Farra (aveva seminato Francesco Spessot). Il 31/7/ 1910, ad Aiello, festa della gioventù friulana, e inaugurazione della fanfara sociale, del paese. In tutta la Bassa, lo sparo dei mortaretti annuncia la festa; per gli Aiellesi si mescola con la tristezza: don Carlo Stacul nominato parroco decano di Gradisca, ma tiene un vibrante discorso ai giovani.. Giornata memorabile!. Il convegno di Gradisca (25/9/1910) è salutato da 1502 soci; nuovi gruppi da Cervignano, Chiopris e Ruda. Gare ciclistiche e podistiche; qualche provocazione di liberale. Discorso di  Bugatto: orgoglio di friulani, diritto a sport, musica, studio non solo per “quelli che van vestiti del gabbano signorile”; essenza cristiana dello statuto. Novità: riuniti per i diritti politici che spettano al popolo friulano e per tanto tempo negati.Nessuno richiede ai giovani di inasprirsi nella lotta politica: spetta ad altri; che vivano quei sentimenti e porteranno il contributo “…divenuti padri, farete della politica, infonderete ai vostri figli la religione, aiuterete a risolvere i problemi sociali”.Negli anni, vivace attività in centri piccoli e grandi; aspetti devozionali: maggio 1913, da Gorizia parte una gita per Monte Santo; un sacerdote parla di Lourdes: conferenza “illustrata da 100 proiezioni luminose”, a Gradisca e a Cormòns.Nel giugno, pel convegno della gioventù cattolica, una rappresentanza va a Capodistria: ci sono Trentini e Fiumani.La guerra decapitò il movimento; il seme gettato germogliò qua e là, in un timido tentativo di rinascita, col nuovo Partito Popolare di don Sturzo, e gli ultimi rivoli, dopo il Fascismo sfociato dalla grande guerra.Rimangono le cronache d’un movimento, unico in Regione per originalità e diffusione, che lo resero popolare e vissuto.