Religiosi in calo in tutto il Triveneto

Numerosi i temi toccati durante la periodica riunione della Conferenza Episcopale Triveneto svoltasi la scorsa settimana a Zelarino.In mattinata una significativa parte della riunione è stata dedicata, attraverso un intervento iniziale del Vescovo delegato mons. Gardin e il successivo dialogo tra i presenti, alla realtà della vita consacrata nelle regioni del Nordest. Si è rilevato, con realismo, il crescere dell’età media (ben oltre i 70 anni, sia per i religiosi che per le religiose) e il diminuire progressivo sia di presenze che del numero di comunità, scese all’incirca un terzo in media nell’ultimo decennio (ad oggi, nel Triveneto, risultano presenti poco più di 1700 religiosi e oltre 8000 religiose), ma è stato ricordato, con riconoscenza, che “molti/e consacrati/e anziani/e sono persone che hanno donato molto, anche nella missione ad gentes, e che ora vivono con profonda fede come autentiche lampade accese nella Chiesa”. Si è riscontrato, in particolare, una crescita nelle buone relazioni tra le comunità di vita consacrata e le 15 Diocesi del Nordest, anche a seguito della “Dichiarazione di intenti” – contenente alcuni “impegni di reciprocità” – sottoscritta all’inizio del 2010 tra Conferenza Episcopale Triveneto e Superiori/e Maggiori (Cism e Usmi) e che ha contributo a favorire il clima positivo tra Vescovi, Diocesi e vita religiosa in queste regioni. Ora la Commissione triveneta per la vita consacrata intende approfondire una serie di temi importanti ed emergenti come aspetti problematici o sfide del tempo presente: la questione delle vocazioni, il significato delle opere e la loro gestione, modalità e stile dei rapporti con la Chiesa particolare in cui le comunità di vita consacrata operano, il rapporto con il contesto storico-sociale e il carattere “profetico” della vita consacrata oggi.Nel corso dell’incontro, i Vescovi si sono confrontati sull’attuale missione triveneta in Thailandia e su possibili altre iniziative di cooperazione missionaria; hanno avuto quindi uno scambio di informazioni e valutazioni sull’imminente Giubileo della Misericordia e poi, anche, sui criteri e sulle modalità di accoglienza che si sta realizzando, nelle varie Diocesi, a favore dei profughi e migranti giunti in questi mesi in Italia.Durante la recita dell’Angelus, i Vescovi del Triveneto hanno poi voluto ricordare e pregare per tutte le vittime degli atti di terrorismo; lo stesso Presidente della Cet Moraglia ha raggiunto i Vescovi a Zelarino solo nel corso della giornata, dopo aver partecipato in a San Marco ai funerali di Valeria Solesin.Nei pomeriggio, i Vescovi hanno proseguito – con l’intervento del Vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto mons. Zambon – l’approfondimento sul motu proprio di Papa Francesco “Mitis Iudex Dominus Jesus” che riforma il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio. Hanno, infine, affrontato alcune questioni relative alla scuola paritaria e alla formazione professionale nonché definito le linee generali e i principali contenuti della “due giorni” in programma a Cavallino il 7 e 8 gennaio e dedicata alla vita dei Seminari, in particolare negli aspetti educativi e formativi.