Incontrare Gesù nella Via Crucis

Di solito soltanto esprimiamo compiacimento e gioia quando una mamma, insieme al papà del nascituro, ci rende partecipi dell’attesa di una nuova creatura. La gioia poi diventa più tangibile e palpabile alla vista del corpicino partorito: la nascita porta molta felicità. Ma quasi mai il nostro pensiero si volge alla radice, alla fonte della nuova creatura. Il concepimento non è un miracolo ne capriccio inavvertito della natura. Ogni vita è frutto di un incontro: un incontro d’amore, qualche volta anche un incontro di violenza e di dolore. Gli incontri che Gesù ebbe lungo il sentiero della sua sofferenza sono intrisi di dolore, ma sono coperti e animati dal suo amore. Il dolore e l’amore si mescolano, si intersecano a tal punto da rendere anche la Via crucis del Redentore un evento salvifico.I testi del Pio esercizio quaresimale, proposti per la Quaresima del 2018 ai nostri decanati, sono incentrati proprio sugli incontri che Gesù ebbe sulla via. L’incontro con Pilato che porta alla luce gli incontri/scontri nei tribunali moderni; l’incontro con la croce che Cristo dovrà abbracciare –  proprio come molti poveri ed ultimi oggi devono abbracciare lo stato di umiliati; l’incontro con la madre, straziata dal dolore come le madri che oggi piangono i figli strozzati dal sistema; l’incontro con le donne, più sconcertate che ferite, ma che ben profetizzano il grido delle donne violentate e calpestate nella loro identità e intimità; l’incontro con la terra, sotto la violenza pressante della croce: un incontro che rimarca per ben tre volte che polvere siamo e polvere torneremo; l’incontro con i chiodi che non solo appendono un corpo martoriato come fosse uno straccio di bucato, ma penetrano le viscere di coloro che sono ancora oggi oggetto di scherno e di soprusi; l’incontro delle tenebre che prefigura la notte della fede, il buio del senso della vita, il tormento del futuro. Sono incontri terribili e da rifuggire. Ma il Signore, con molta pazienza e lucidità, accoglie e continua la strada perché anche nel grido del Eloi, Eloi sa che la meta finale è l’incontro con il Padre, dove “siede alla destra e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avrà fine” (dal Credo Niceno-costantinopolitano).Quanti incontro o scontri anche nella nostra vita quotidiana! Essi producono una maggiorazione di conoscenza, di stima, di affetto, oppure una più violenta distinzione, lacerazione dei rapporti.  Manca evidentemente il senso fondamentale dell’incontro, quello offerto dalla Madre, visitata dall’Angelo. L’incontro tra la Parola e la parola produce frutto. Non un frutto qualsiasi, come ogni grembo di mamma, ma un frutto salvifico che da allora sparge nel mondo novità, gioia e salvezza.