Il mandato del Risorto

Ci fa bene ricordare ogni tanto che se siamo qui oggi è perché il Signore Gesù risorto ci ha affidato un mandato. Se siamo cristiani, se lavoriamo per far vivere e crescere la Chiesa, questo è perché qualcuno ci sta chiedendo di compierlo. Ed è il Signore stesso.Ma qual è il mandato del Risorto? Che cosa ci sta chiedendo davvero il Signore? E quali i modi per accogliere fino in fondo il suo mandato, sia nel comprenderlo che nell’attuarlo?Queste domande innanzitutto cercherà di affrontare l’Assemblea diocesana, appuntamento che ormai da qualche anno segna una tappa volante dell’anno pastorale in corso, che va ormai ad esaurirsi nelle calure estive, e rilancia gli obiettivi dell’anno pastorale che, speranzoso e ricco di buoni propositi, va a profilarsi fra i grappoli e i pampini delle vendemmie. Anche la nostra Chiesa goriziana ha un mandato da affidare alle diverse comunità sul territorio, ai suoi responsabili e ai tanti generosi collaboratori. E ci verrà proposto dalla persona dell’Apostolo, l’arcivescovo Carlo. Ecco perché si fa ancora più pressante l’invito a partecipare alle tre serate di ascolto della Parola di Dio, di ascolto reciproco e di lavoro comune. Dalla Parola del Signore infatti partiremo e prenderemo ispirazione per la nostra azione.

Le tre serate 4 – 5 – 6 giugno Ci aiuterà intanto il Vescovo di Belluno, mons. Renato Marangoni, già nel 2012 segretario del secondo Convegno ecclesiale del Triveneto ad Aquileia. Da pastore, ci provocherà sull’importanza della Parola di Dio nell’azione quotidiana delle nostre comunità. La seconda sera vedrà il nostro biblista don Santi Grasso a ricordarci qual è il mandato del Risorto, con riferimento innanzitutto ai testi evangelici. E sarà il dialogo tra i presenti a spingere verso l’approfondimento e l’attualizzazione di quelle straordinarie parole che ancora oggi, dopo duemila anni, continuano a produrre effetto. Quanta efficacia e autorevolezza in quelle richieste di Cristo, se paragonate all’efficacia e “durata” delle nostre parole e delle nostre richieste, siano queste da parte dei genitori verso i figli, delle comunità verso i propri fedeli, addirittura di ciascuno verso se stesso. Richieste, propositi, intenzioni che spesso evaporano in pochi istanti come nube mattutina.Nella terza serata, invece, ci sarà lo spazio – indispensabile – per la voce delle nostre comunità cristiane in vista del prossimo anno pastorale che normalmente si avvia con l’autunno. È un lavoro ecclesiale, il nostro, e quindi “sinodale”. E benché l’istinto – o la poca fede? – potrebbe spingere a sottrarci dal prendere la parola, la Parola invece ci richiede di lasciarci coinvolgere, di non tirarci indietro e di almeno provare a discernere il compito delle nostre comunità nella magnifica e ardua avventura della diffusione del Regno di Dio.Uno spazio importante, infine, avrà l’Arcivescovo Carlo, che cercherà di tratteggiare il percorso che la nostra Chiesa goriziana sta compiendo in questi anni. Ma rivolgerà proposte e richieste precise alle comunità, ai presbiteri, ai battezzati. Importante allora la presenza di ciascuno, in modo che durante il tempo estivo possiamo meditare e interiorizzare con calma i passi da compiere.Invitati sono, come di consueto, i nostri presbiteri, i membri dei Consigli Pastorali e le persone più impegnate all’interno delle parrocchie, delle Associazioni e Movimenti. Un ruolo importante avranno come sempre i generosi componenti del Consiglio Pastorale Diocesano, nel coordinamento e conduzione delle serate.L’appuntamento allora per il prossimo giugno a S. Nicolò in Monfalcone, accogliente parrocchia ormai elevata e luogo di incontro della nostra arcidiocesi.