Chiese del Nordest: impegno missionario da ravvivare e riscoprire

I Vescovi del Nordest si sono riuniti la scorsa settimana – 6 e 7 marzo 2017 – presso la Residenza Santo Stefano a Bibione (Venezia), nella Diocesi di Concordia-Pordenone, dove si è tenuta stavolta la periodica riunione della Conferenza Episcopale Triveneto. La mattina di martedì 7 marzo, inoltre, hanno vissuto nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta la celebrazione della S. Messa, davvero molto partecipata e presieduta dal Patriarca di Venezia e Presidente della Cet Francesco Moraglia, insieme con la comunità locale di Bibione.I Vescovi del Triveneto hanno, in tale occasione, incontrato i membri della Commissione regionale che si occupa di cooperazione missionaria fra le Chiese: è stata questa l’opportunità per fare il punto sull’impegno missionario delle Chiese del Nordest, da ravvivare e riscoprire, sul valore oggi della missione “ad gentes” come paradigma dell’intera vita pastorale della comunità ecclesiale e sul significato attuale dell’esperienza delle persone inviate in missione come “fidei donum”.  In questi ultimi decenni i numeri, sia italiani che relativi al Nordest, dei missionari di istituti e congregazioni religiose nonché dei “fidei donum” (sacerdoti e laici) impegnati nel mondo sono in calo: i missionari originari delle 15 Diocesi del Triveneto, provenienti da varie congregazioni e istituti di vita consacrata, sono ad oggi 3430 (erano 6050 nel 1990); i preti e laici “fidei donum” sono attualmente 125 (tra questi, oltre ai sacerdoti, ci sono 16 laici e 2 religiose) mentre erano 246 nel 1990. È stata sottolineata, in particolare, la necessità (e l’importanza) di comprendere ed evidenziare sempre più i doni che scaturiscono dalla missione “ad gentes” e che possono aiutare molto le Chiese del Triveneto a “vivere in stato di missione permanente nelle nostre comunità”: il dono di riportare continuamente al cuore del Vangelo di Gesù, con i poveri protagonisti e non solo destinatari dell’opera di evangelizzazione, il dono di ricondurre all’essenziale l’esperienza ecclesiale, il dono di mettere a contatto con un mondo fatto di differenze (vistose, vitali e cariche di sfide), il dono di rimandare decisamente all’esperienza di una Chiesa davvero cattolica/universale nella quale ogni singola parte porta e condivide, con tutti, i propri doni. Preziose e, se possibile, da sviluppare maggiormente sono poi le collaborazioni talora già in atto tra più Diocesi nell’esercizio della missione “ad gentes”. Durante l’incontro ci si è soffermati anche sulla bella esperienza missionaria triveneta nella Diocesi thailandese di Chang Mai, in particolare attraverso un videomessaggio di don Bruno Soppelsa (sacerdote “fidei donum” di Belluno-Feltre lì presente insieme ad altri preti triveneti).Tra gli altri temi affrontati nel corso dei lavori della riunione odierna:- il resoconto dell’attività del Tribunale ecclesiastico regionale triveneto, nel corso del 2016, curato dal Vicario giudiziale mons. Adolfo Zambon che ha messo in rilievo, soprattutto, l’attenzione riservata (specialmente ora a seguito della riforma dei processi di nullità matrimoniale) alla celerità dei procedimenti e ad una sempre maggiore vicinanza ai fedeli, anche per quanto riguarda gli aspetti economici delle singole cause;- un approfondimento sulle nuove indicazioni (v. documento della Congregazione della Dottrina della Fede “Ad resurgendum cum Christo”) circa la sepoltura dei defunti, anche e in particolare di fronte alla crescente prassi della cremazione;- una riflessione, promossa attraverso i dati e gli elementi informativi riportati dalla Commissione Migrantes del Triveneto, sulle presenze in queste regioni di altre Chiese cristiane e sui rapporti con esse;- un aggiornamento sull’attività della Commissione regionale delle comunicazioni sociali e una riflessione generale sulla comunicazione delle Diocesi, mettendo in rilievo poi le possibilità, le problematiche e le prospettive legate alle nuove legislazioni nazionali sull’editoria e sul cinema.